Paolo Mieli alla Piazza, dialogo a tu per tu con il direttore Marco Scotti e viaggio nei meccanismi della pace nel suo nuovo libro - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:12

Paolo Mieli alla Piazza, dialogo a tu per tu con il direttore Marco Scotti e viaggio nei meccanismi della pace nel suo nuovo libro

Tra gli appuntamenti più attesi della serata di domani, quello con Paolo Mieli, celebre giornalista e storico, che sarà intervistato dal direttore di Affaritaliani Marco Scotti

di Federica Leccese

Paolo Mieli sul palco de La Piazza con il nuovo libro “Il prezzo della pace”

Inizia questa sera La Piazza, la kermesse socio-economica e politica di Affaritaliani, organizzata a Ceglie Messapica dal 2018. Un evento imperdibile e carico di grandi scoperte ed emozioni per i grandi cultori dell’attualità e del dibattito pubblico, che vedranno alternarsi sul palco – tra un’intervista e un’altra -  i più importanti esponenti del mondo politico ed economico, per dialogare insieme sulle novità che attendono l’Italia questo autunno, al ritorno dalle vacanze.

Tra gli appuntamenti più attesi, quello con Paolo Mieli, uno dei protagonisti della serata di domani. Autore del nuovo libro “Il prezzo della pace. Quando finisce una guerra” – disponibile dal 26 agosto per Rizzoli – l'illustre intellettuale sarà intervistato dal direttore di Affaritaliani, Marco Scotti, per poi passare a sua volta nelle vesti di intervistatore. 

Mieli analizza i meccanismi della pacificazione, partendo dagli eventi più remoti fino a quelli più recenti. Un viaggio all’insegna della storia e della convinzione che, quando si parla di “fare la pace”, come afferma l’autore, "un buon ripasso, ancorché per sua natura disomogeneo, può esserci più utile delle improvvisazioni. Delle pur auspicabili sospensioni dei combattimenti. Destinate a reggere per un tempo breve, e a covare nuovi conflitti".

Ma questo è molto più di un libro: “Il prezzo della pace" rappresenta un vero e proprio biglietto da viaggio che consente al lettore di esplorare terre ed epoche lontane, dalla Grecia antica al Medio Oriente, dall'Italia post-bellica all'Unione Sovietica.

Giornalista, storico e già direttore del 'Corriere della Sera', Paolo Mieli, sottolinea nel saggio: "Si fa presto a dire pace. Quando finisce una guerra, restano irrisolti innumerevoli problemi generati di norma da dettagli trascurati per ragioni di necessità. Anche quando è ben chiaro il confine che divide i vincitori dagli sconfitti, a chi sarà assegnato l'alloro per aver combattuto dalla parte del bene e chi sarà invece dannato come un'incarnazione del male".

Una dedica speciale, infine, quella presente nel saggio conclusivo, in onore del suo maestro Renzo De Felice: "Mi ha insegnato a diffidare delle 'verità rivelate', a mettere in discussione la versione ufficiale degli accadimenti passati. Versione utile a far tornare i conti, a corroborare i giudizi sul presente". 

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