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Cronache
Regeni, "007 ammisero di averlo seguito". Fico: stop a contatti con l'Egitto

"Sul piano indiziario devono essere valutate le condotte di alcuni ufficiali della National Security: all'inizio viene negata dagli stessi ogni azione nei confronti di Giulio Regeni, poi si ammette di averlo attenzionato ma solo per tre giorni, infine si ammette di averlo controllato per un periodo più lungo". Dall'atto con cui si chiede di far cadere le accuse per Mahmoud Najem,  uno dei cinque appartenenti ai servizi segreti egiziani finiti nell'inchiesta sull'omicidio del ricercatore friulano, emergono alcuni particolari inediti delle indagini. 

Per Najem non sono stati raccolti elementi sufficienti, allo stato, a sostenere l'accusa in giudizio. Nei confronti delle altre quattro persone, invece, il procuratore Michele Prestipino e il pm Sergio Colaiocco hanno chiuso le indagini. Dalle carte dell'indagine sull'omicidio del giovane ricercatore di Fiumicello emergono poi le tante, tantissime, difficoltà con cui gli inquirenti italiani hanno dovuto fare i conti per cercare di arrivare ad una "verita'" su quanto accaduto al Cairo quasi cinque anni fa. Colaiocco, titolare del fascicolo, ieri ha firmato l'atto di chiusura delle indagini a carico di quattro appartenenti ai servizi segreti egiziani accusati a vario titolo del sequestro, delle sevizie e dell'omicidio del ricercatore italiano. Sulla conclusione delle indagini è intervenuto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

"Il quadro probatorio consentirà di poter celebrare un processo italiano, con le nostre regole e garanzie, per assicurare la verità su una morte che si è rilevata efferata, cruenta e crudele. Vogliamo la verità e come governo continueremo ad operare tutti i passi necessari e valuteremo ogni iniziativa", ha detto. 

I pm di piazzale Clodio, inoltre, sono convinti che alcuni elementi di prova di quanto avvenuto il 25 gennaio del 2016, quando Regeni venne prelevato dagli agenti "in borghese", forse sono stati scientemente cancellati. Per l'accusa e', infatti, "verosimile" che siano stati eliminati i video della metropolitana del Cairo. "Ufficiali appartenenti al team investigativo - e' detto nella richiesta di archiviazione - riferiranno di avere visionato i video della metropolitana del Cairo, circostanza che dapprima sara' smentita e che, poi, portera' verosimilmente alla cancellazione dei video di interesse".

Nel provvedimento si afferma inoltre che "il 24 marzo sera i vertici della National Security indicheranno ufficialmente i cinque componenti della banda, deceduti, come i responsabili dei fatti in danno di Regeni. Successivamente ufficiali della National Security saranno arrestati dalla Procura egiziana per omicidio premeditato plurimo e falso".

Per quanto riguarda il movente "deve escludersi certamente che sia da ricondurre a ragioni sessuali, ad una rapina, ad una lite per strada o ad attivita' di raccolta di informazioni per conto di servizi di informazione". Il movente "trae origine - scrivono i magistrati - in occasione delle attivita' di osservazione partecipata delle attivita' del sindacato indipendente dei rivenditori di strada il cui capo, il sindacalista Abdallah, equivocando le ragioni per cui Regeni gli parla di un bando della fondazione inglese Antipode, lo denuncia come 'spia' alla National Security". 

Intanto, intervenendo sul caso il presidente della Camera Roberto Fico durante un'intervista ad Al Jazeera Arabic ha spiegato che "come Camera dei deputati noi manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l'Egitto. Siamo stati sconcertati da quello che hanno scritto i giudici di Roma, perche' si tratta di accuse alla National Security egiziana gravissime. Parole agghiaccianti, una descrizione delle torture che ha subito Giulio Regeni. Sappiamo che è stato seguito per 40 giorni, sequestrato, sappiamo che e' stato mantenuto nella stanza numero 13 del Ministero dell'Interno e questo e' di una gravità assoluta". 

"Tutto il popolo italiano - ha aggiunto Fico - è indignato. Quattro membri della National Security egiziana risultano avere partecipato al sequestro, alle torture e all'uccisione di Regeni. Il generale Sabir Tariq, il colonello Athar Kame, il colonnello Helmi e il maggiore Sharif", ha aggiunto Fico.

Fonti di Montecitorio hanno sottolineato che Fico si riferiva, rispetto alle relazioni diplomatiche, all'interruzione dei rapporti diplomatici fra la Camera dei deputati e il Parlamento egiziano, decisa da Montecitorio nel novembre 2018 e che viene dunque confermata.

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