Cronache
Strage di Cisterna, accusati i medici: "Il killer non doveva avere quell'arma"

Rinviare i due medici che avevano firmato i certificati necessari al rilascio del permesso per l'arma all'appuntato dei carabinieri che ha ucciso le figlie
Strage di Cisterna, indagati i medici che firmarono i certificati per lasciare l'arma al killer
Luigi Capasso non avrebbe dovuto avere la pistola di ordinanza. E' la conclusione alla quale sono arrivati i magistrati che ora, come riporta il Messaggero, hanno deciso di rinviare i due medici che avevano firmato i certificati necessari al rilascio del permesso per l'arma all'appuntato dei carabinieri. Con quell'arma, nel febbraio 2018, l'uomo ha ferito la moglie Antonietta Gargiulo e ucciso le due figlie, Alessia e Martina, avevano 13 e 7 anni. Prima di togliersi la vita.
Racconta il Messaggero: "Quel 28 febbraio il 43enne, originario di Napoli e in servizio a Velletri, aveva sorpreso la moglie Antonietta Gargiulo, dalla quale era in corso la separazione, nel garage della loro abitazione in via Collina dei Pini dove la donna stava salendo in auto per andare al lavoro nello stabilimento della Findus. Le aveva sparato tre colpi con la pistola di ordinanza ferendola all'addome, sul volto e alla scapola, poi era salito nell'appartamento dove le due figlie stavano ancora dormendo e si era barricato in casa".
"Antonietta Gargiulo si era salvata miracolosamente: trasportata al San Camillo di Roma era stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico e aveva rischiato seriamente di morire: uno dei colpi le aveva sfiorato il midollo, ma ce l'ha fatta. Oggi vive a Napoli, non è più tornata a Cisterna, si è laureata in Teologia con 110 e lode e insegna religione, oltre a seguire le attività del centro antiviolenza che il I Municipio di Roma ha intitolato ad Alessia e Martina", conclude il Messaggero.