Torino, "meglio vivere per strada". E rifiuta l'alloggio pubblico del Comune
Rachid Saiad, il 43enne marocchino che nel 2013 salvò la vita a mamma e figlia vittime di un incidente stradale, viveva in un'auto
"Gli accordi erano diversi, non pensavo ci fossero degli orari di entrate e uscita: a questo punto meglio vivere per strada e stare liberi". Per questo ha rifiutato l'offerta di un alloggio comunale dal Comune di Torino.
A parlare è Rachid Saiad, il 43enne marocchino che nel 2013 salvò la vita a mamma e figlia vittime di un incidente stradale e che negli ultimi mesi ha vissuto dentro un'auto, in un parcheggio alla periferia di Torino. Nei giorni scorsi, dopo che la polizia municipale ha portato via la vettura, la vicesindaca Sonia Schellino aveva offerto all'uomo un alloggio agli Asili notturni Umberto I. Stamattina il 43enne si è presentato in via Ravenna, dove si trova la struttura, ma non ha accettato la proposta. "Mi avevano detto che avrei avuto un monolocale in autonomia", spiega Rachid, "ma non che ci fossero stati degli orari. Non sono una persona difficile, ma non voglio rinunciare alla mia libertà".
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