Gioventù sessualmente libera (o quasi). Il libro che fa discutere - Affaritaliani.it

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Gioventù sessualmente libera (o quasi). Il libro che fa discutere

Arriva nelle librerie "Una gioventù sessualmente liberata (o quasi)"

Arriva in Italia, da giovedì in tutte le librerie, Una gioventù sessualmente liberata (o quasi), un libro coraggioso della sessuologa belga Thérèse Hargot (Sonzogno). Poco più che trentenne Hargot, laureata in filosofia e un master in scienze sociali alla Sorbona, vive a Parigi. Un argomento caldo e controverso, il libro ha suscitato un ampio dibattito in Francia, vendendo 10.000 copie nel primo mese di uscita.

Dopo un’esperienza decennale nelle scuole e grazie a numerose testimonianze, l’autrice – sfidando le polemiche che si sono puntualmente scatenate dopo la pubblicazione del libro in Francia – affronta, in modo rigorosamente laico, i problemi dei ragazzi, invitandoli a ripensare la loro vita affettiva e sessuale, per renderla davvero gioiosa. 

Una gioventù sessualmente liberata (o quasi): la scheda
 
Che ne abbiamo fatto della liberazione sessuale conquistata negli anni Sessanta? È la domanda che si pone Thérèse Hargot, scrittrice e terapeuta, forte di un’esperienza decennale nelle scuole a contatto con gli adolescenti. Invece di renderci più liberi – questa è la sua risposta – tale liberazione ci ha portato da un’obbedienza a un’altra: dal “non bisogna avere relazioni sessuali prima del matrimonio” al “bisogna avere relazioni sessuali il prima possibile”.

I giovani credono di essersi affrancati dai divieti, ma spesso si trovano più imprigionati di prima. Se un tempo l’imperativo di restare vergini fino alle nozze li deprimeva, ora a deprimerli (e confonderli) è l’imperativo opposto, ovvero quello di misurarsi fin da subito con la propria sessualità. Il facile accesso al porno, l’ansia della performance, l’ossessione dell’orientamento sessuale... Che libertà è questa, che impone di scegliere l’identità, gli amori, le pratiche come un mero prodotto di consumo?