Culture
Lugano, nuova mostra per la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
34 opere. Dipinti, disegni, sculture e fotografie di artisti molto lontani



Nuovo appuntamento con “What’s New?”, un progetto firmato da Giancarlo e Danna Olgiati, famoso avvocato svizzero lui, nota gallerista italiana lei, collezionisti che due volte l’anno propongono nuove opere che si affiancano alle oltre duecento ospitate nello spazio espositivo - di fronte al centro culturale LAC - dedicato alla loro collezione d’arte contemporanea, concessa in deposito alla Città di Lugano nel 2012.
La mostra presenta dipinti, disegni, sculture e fotografie, acquisiti negli ultimi anni, di artisti molto lontani temporalmente tra loro. L’arte non ha confini né di spazio né di tempo.
“E’ una liberazione dopo mesi di chiusura. E’ stato difficile non vedere opere d’arte. La collezione è il frutto di mio marito e mio. Che da tanti anni ci occupiamo d’arte divertendoci”, afferma Danna Olgiati.
Le trentaquattro opere si articolano in diversi capitoli autonomi: dall’arte astratta tra segno e materia, a un’indagine su luce e colore attraverso le opere di Franz West e Rudolf Stingel, fino a un omaggio al Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2019 Jimmie Durham. Che, appartenente a una comunità di indiani d’America Cherokee, è impegnato in politica e nel campo dei diritti civili.
Una sezione è dedicata alla guerra: evocata attraverso la serie di quattordici tavole litografiche di Natalia Goncharova (1881-1962) “La Guerra” del 1914 e la celebre parolibera “Irredentismo” dello stesso anno di Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944).
La sofferenza dell’uomo e le atrocità dello sterminio nazista rivivono nella tela “Autoritratto” dello sloveno Zoran Mušič (1909-2005) che testimonia gli orrori della prigionia nel campo di concentramento di Dachau.
Violenza e fragilità umana sono indagate al femminile.
La palestinese Mona Hatoum con “A bigger splash” (2009), un insieme di oggetti realizzati artigianalmente in vetro colorato di murano, vuol richiamare la forma delle gocce di sangue.
L’iraniana Shirin Neshat analizza le difficili condizioni della cultura mediorientale, rivolgendosi al significato sociale, politico e psicologico dell’essere donna nella realtà islamica contemporanea. In mostra la foto “Seeking Martyrdom-Variation1” in cui si rappresenta.
La cubana Ana Mendieta con i lavori sul proprio corpo che ricopre con un’ampia gamma di materiali - rocce, sangue, bastoncini e stoffa…- suggerisce la fragilità dell’essere umano in relazione alle forze della natura. Così nell’opera “Silueta Works in Iowa”.
E ancora…
“What’s New ?”
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Lungolago Riva Caccia 1 - Lugano – Canton Ticino (Svizzera)
19 settembre - 13 dicembre 2020
Infoline: +41 (0)91 921 46 32
Orari : 11 – 18 da venerdì a domenica
Ingresso libero
www.collezioneolgiati.ch
www.masilugano.ch