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Economia
Air Italy, task force del Governo. Opzione Sardegna nel capitale

Un incontro al Ministero dei Trasporti durato un'ora, mentre da fuori si sono moltiplicati gli appelli dei sindacati nei confronti delle istituzioni a non abbandonare al proprio destino una compagnia che dà lavoro a circa 1.500 dipendenti. Ben 500 addetti in Sardegna, attivi sullo scalo di Olbia. Il Governo ha deciso di mettere in campo una task force di tre Ministeri sul caso Air Italy. Un dossier che non poteva rimanere solo in capo al Ministero dello Sviluppo economico in quanto la società è già finita mano ai liquidatori, prima di una eventuale dichiarazione dello stato di crisi. Situazione che avrebbe permesso al dicastero di Stefano Patuanelli di aprire un tavolo ad hoc

Nell'incontro convocato dalla ministra Paola De Micheli con liquidatori della società, Enrico Laghi e Franco Maurizio Lagro, la sottosegretaria allo Sviluppo Economico in quota M5S, Alessandra Todde e il presidente di Enac, Nicola Zaccheo, il Governo ha manifestato tutta la propria irritazione per com'è stata gestita la vicenda e per il mancato coinvolgimento delle istituzioni in una crisi che forti ricadute non solamente sul piano occupazionale, ma asu quello della continiguità territoriale della Sardegna. Regione che ora, senza i voli Air Italy, finirà servita principalmente dai traghetti e che subirà ricadute negative anche sul tessuto economico. 

Air Italy: Ryanair sarebbe pronta alla riprotezione dei passeggeri 

A favore di quei passeggeri di Air Italy che rimarranno a terra dopo il 25 febbraio, Ryanair sarebbe pronta a intervenire fornendo un programma di "riprotezione" dei voli. L'operazione, secondo quanto apprende l'AGI, verra' annunciata domani ad un incontro stampa a Milano. La compagnia,contattata, non ha voluto fornire dettagli sui temi della conferenza cui interverranno David O'Brien (Chief Commercial Officer) e Chiara Ravara(head of sales & marketing). 

Nel sottolineare che "l'obiettivo prioritario è quello della tutela dell'occupazione", il Governo ha chiesto al duo Laghi-Lagro di esplorare percorsi alternativi alla liquidazione in bonis "in grado di garantire le maggiori tutele possibili ai lavoratori oltre alla continuità dei voli", recita una nota congiunta dei tre dicasteri. 

Il prossimo step è quello di un nuovo incontro fissato la prossima settimana con i liquidatori, i sindacati e i rappresentanti delle due Regioni coinvolte, Sardegna e Lombardia,  per un ulteriore approfondimento delle proposte avanzate. Sul tema le bocche sono cucitissime, ma pare che una delle proposte avanzate sia anche quello di un ruolo di primo piano della Regione Sardegna che potrebbe anche rilevare quote di capitale della società. Sostituendosi al passo indietro, in primis, dell'Aga Khan.

Intanto monta la rabbia dei lavoratori. "La vana retorica dei rappresentanti istituzionali che cadono dal pero e fanno finta di non conoscere la situazione, da noi denunciata da mesi, fa solo ribollire il sangue ai 1.200 lavoratori, di cui 500 sardi, che sarà impossibile ricollocare in un tessuto economico tra i più poveri d'Europa", si è sfogato Marco Bardini, leader regionale dell'Anpav, l'associazione nazionale degli assistenti di volo, e dipendente di Air Italy. "Noi non ci rassegniamo", ha aggiunto.

 

 

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