Economia
Transizione green, tutti pazzi per Alps Blockchain: la startup che sfrutta le rinnovabili per generare potenza di calcolo
L'idea funziona e attira le grandi aziende: investimenti per 150mln di euro

Alps Blockchain: bitcoin, centrali idroelettriche e potenza di calcolo: la startup geniale
L'interesse di molti grandi investitori si sta concentrando su una startup molto particolare. L'idea è venuta a due ragazzi ai tempi del liceo ma poi questo progetto si è concretizzato col passare degli anni sempre di più, fino a diventare una realtà importante che ha portato a oltre 150 milioni di investimento e che attira capitali da tutto il mondo. Ma di che cosa si tratta? La società si chiama Alps Blockchain. La loro idea è produrre potenza di calcolo computazionale per estrarre (in gergo "minare") bitcoin, utilizzando però - riporta Il Corriere della Sera - l’energia rinnovabile, in particolar modo quella delle centrali idroelettriche. La loro azienda ha ricavi per 57 milioni ed è presente in 5 Paesi con più di 41mila supercomputer installati nelle "mining farm" sparse per il mondo.
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"Siamo stati pionieri di un nuovo approccio: rivitalizzare le centrali idroelettriche storiche italiane installando al loro interno delle mining farm", spiega Francesco Buffa. "In Italia, infatti, i proprietari di queste centrali possono consumare in loco l’energia prodotta; noi spiegavamo che, collocando sulla loro particella catastale i supercomputer adatti a produrre potenza di calcolo, avrebbero potuto destinare parte di quell’energia (fino al 30%) a un utilizzo più redditizio rispetto alla vendita sulla rete. "Oggi siamo costruttori di infrastrutture per il mining: convertiamo l’energia in potenza di calcolo e la vendiamo al miglior offerente. Siamo l’unica azienda italiana a farlo, e siamo leader in Europa".