A- A+
Economia
Banco-Agricole, i contatti per l'M&A. Gli ostacoli fra i soci alla fusione

Che i francesi del Credit Agricole siano interessati ad espandersi in Italia e, soprattutto, nelle ricche regioni del Nord, una delle aree più dinamiche d’Europa, completando una presenza che li vede al momento presidiare bene il Nordest con l’ex Friuladria, è cosa nota agli addetti ai lavori. Così com’è anche noto che, dopo la pulizia di bilancio e il rafforzamento del patrimonio, il Banco Bpm di Giuseppe Castagna abbia bisogno di una nuova equity story di crescita dimensionale da raccontare agli investitori nel lungo periodo, al di là dell’ottica speculativa di breve che la vede tirata in ballo, come preda o come predatore, in quasi tutti i dossier di M&A del settore del credito nazionale.

LP 9257549
 

Non ha sorpreso dunque stamane gli osservatori del risiko bancario tricolore che alcune fonti vicine alla situazione abbiano confermato quanto rivelato dal Messaggero circa la sottoscrizione fra il terzo gruppo italiano e la banque verte (fra i primi cinque gruppi bancari europei per market cap) di un accordo di confidenzialità per esplorare l'ipotesi di una potenziale aggregazione. Accordo che da Piazza Meda hanno precisato essere relativi solo alla partnership nel credito al consumo e che se si allarga il discorso al fronte M&A, il Banco è aperto a discutere con tutti gli altri player.

Nell'ambito degli accordi siglati dalle due banche a giugno 2019 per rafforzare la partnership, è prevista una put option per Piazza Meda su un 10% di Agos Ducato, di cui la banca italiana ha il 39% e l’Agricole il 61%, da esercitare a giugno 2021 a un prezzo di 150 milioni di euro. Risorse che, assieme al listing, in un contesto di business in progressivo deterioramento per la seconda ondata del Covid in Italia e in Europa potrebbero consentire a Castagna di puntellare il risultato di fine anno. Accordo da illustrare al mercato in sede di revisione del nuovo piano industriale, strategie disegnate a inizio marzo, completamente superate poi dall’esplosione della pandemia.

Giampiero Maioli Crédit Agricole video
 

Gli addetti ai lavori sottolineano il perfetto match industriale e territoriale fra la terza banca italiana e gli asset italiani del Credit Agricole costituiti dalle ex Cariparma, Friuladria e CariSpezia nonché dalle ex casse di risparmio di San Miniato, Cesena e Rimini, possessi grazie ai quali l’Agricole ha fatto del nostro Paese il suo secondo mercato dopo la Francia. In più, si vocifera che non vi sarebbero neppure difficoltà a trovare una sistemazione per le posizioni di vertice (se a Castagna andrebbe la poltrona di Ceo, l’ex Cariparma Giampiero Maioli potrebbe accontentarsi anche della direzione generale, non creando dunque freni al concretizzarsi del nuovo dossier di M&A italo-francese), aspetto che fino ad ora, come dimostrato anche dalla vicenda Ubi, ha ostacolato la celebrazione dei matrimoni fra i gruppi nazionali per creare il terzo polo bancario alle spalle dei campioni nazionali Intesa-Sanpaolo e UniCredit. 

LP 9906315
 

I problemi invece, spiegano gli analisti finanziari, potrebbero arrivare dagli azionisti del Banco, in primis dalle fondazioni ancora presenti nel capitale. I principali soci della banca di Piazza Meda sono gli americani di Capital Research (al 5% circa, presenti anche in UniCredit) e del colosso dell’asset management Invesco (al 4,7%) e le fondazioni CariTorino (all’1,65%), CariLucca (all’1,24%) e CariAlessandria (all’0,5%), azionisti che nel caso di un riverse merger (fusione inversa) fra la terza banca italiana, che verrebbe così a inglobare gli asset italiani del Credit Agricole, si troverebbero oltre che diluiti completamente tagliato fuori dalla governance.

Secondo Equita Sim, infatti, un’operazione di questo genere che escluderebbe l'Opa a potrebbe infatti "non trovare consenso presso gli azionisti di Banco Bpm, condizione necessaria per approvarla, considerando che è necessario l'ok dell'assemblea straordinaria e che un terzo del capitale potrebbe dar vita ad una minoranza di blocco ostile al deal".



Anche le valutazioni ipotizzate, che attribuirebbero ai soci Banco Bpm il 50-55% della nuova entità, potrebbero costituire un ostacolo secondo la Sim. Anche Imi rileva che la struttura dell'operazione ipotizzata sarebbe poco favorevole per i soci di Banco Bpm rispetto a un’Opa con premio di maggioranza lanciata dall'Agricole. Tuttavia, si fa notare, "l'integrazione con Credit Agricole Italia avrebbe senso industriale dal momento che i due gruppi condividono la stessa presenza geografia permettendo dunque la generazione di sinergie di costo e di ricavo che porterebbero valore anche agli azionisti di Banco Bpm".

Industrialmente, pollice alzato anche da parte degli analisti di Mediobanca Securities, secondo cui l'operazione genererebbe sinergie nette per 200 milioni di euro per Banco Bpm, assicurerebbe all'istituto una quota di mercato del 10% (del 16% nel Nord Italia) e porterebbe nel gruppo un forte socio di riferimento. Per la banca francese, invece, la combinazione permetterebbe di completare la presenza nel Nord Italia, di accedere a sinergie senza esborsi cash e di estendere la distribuzione dei suoi prodotti assicurativi e di investimento. Basteranno le promesse di maggiori dividendi futuri a convincere gli azionisti del Banco a lasciare il timone del comando a Parigi?

@andreadeugeni

Commenti
    Tags:
    banco bpmcredit agricolegiuseppe castagnagiampiero maiolirisiko bancario italianoagos ducato




    
    in evidenza
    Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair

    Annalisa fa doppietta

    Madrina del "Roma Pride" e "Sinceramente' remix con Bob Sinclair


    motori
    Renault 5 E-Tech Electric in tour a Parigi per svelarsi al grande pubblico

    Renault 5 E-Tech Electric in tour a Parigi per svelarsi al grande pubblico

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.