A- A+
Economia
Bce, il rialzo dei tassi? Una mossa sterile contro l'inflazione

Bce e rialzo dei tassi, Lagarde se ne infischia delle conseguenze di una "cattiva politica" sull'economia

Ho letto con grande piacere l’articolo: “Bce, regalo da 40 mld di Lagarde alle banche. Non sono utili ma extraprofitti, apparso oggi, venerdì 23 settembre, su affaritaliani.it, nel quale si sottolinea che con gli aumenti dei tassi d’interesse, da parte della BCE, si creano introiti extra per le banche non solo italiane, ma europee.

Come tutti sappiamo, un rialzo dei tassi comporta drenare liquidità dal mercato delle famiglie, leggi prestiti e mutui, e di conseguenza alle aziende che hanno i conti in rosso o mutui, finanziamenti vari e leasing a tasso variabile in corso. Credo di non essere l’unico che predica da anni che è sbagliato utilizzare i rialzi dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali, soprattutto ora che il caro gas e materiale da combustione ha dei prezzi che mai si erano visti sul mercato.

Quello che stupisce è che non viene presa in considerazione nemmeno una inflazione importata ed una inflazione interna che si stanno rapidamente avviando verso le due cifre. Un’altra considerazione è che gli uffici studi delle Banche Centrali, forse, non calcolano in modo abbastanza approfondito le conseguenze che potrebbero insorgere da una “cattiva” politica di rialzo dei tassi. Le esperienze degli ultimi 30 anni, probabilmente non hanno insegnato niente.

Ora, permettetemi una domanda: se due o più aziende concorrenti si mettono d’accordo sul prezzo da esigere per un certo prodotto si chiama “cartello”, perché non viene applicato anche alle Banche Centrali? Mi do la risposta da solo. Per esempio, la BCE con il trattato di Maastricht può fare quello che le pare e se non ne siete convinti sappiate che i dipendenti hanno un “passaporto diplomatico” che li tiene fuori dai guai che potrebbero provocare, senza dimenticare che nessuno può mettere naso nei libri contabili o fare investigazioni.

In una intervista di qualche anno fa, quando Christine Madeleine Odette Lagarde era ancora Ministra dell’economia francese, in riferimento al crollo della bolla speculativa dei mutui subprime con le relative conseguenze sui risparmiatori, sui mercati finanziari e sulle banche che crearono questo disastro finanziario rispose: “vache cochon” (porca vacca). Allora, un’altra domanda legittima è: dove ci stanno portando? Dobbiamo continuare a fidarci di chi ci ha promesso che con l’euro avremmo avuto una stabilità ed una inflazione al 2%? … ne riparleremo.

Iscriviti alla newsletter
Commenti
    Tags:
    bcelagardetassi d'interesse




    
    in evidenza
    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    Ritratto di Francesco Muglia

    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa


    motori
    Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

    Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.