Bad bank, non convince. La Borsa perde la pazienza sul risiko e va giù - Affaritaliani.it

Economia

Bad bank, non convince. La Borsa perde la pazienza sul risiko e va giù

I bancari tornano a zavorrare Piazza Affari. Non è soltanto la soluzione adottata dal Tesoro in conformità con i dettami dell'Europa per gestire le sofferenze bancarie a non convincere gli operatori, ma anche i tempi lunghi delle banche popolari nel processo di consolidamento dopo una riforma varata dal governo oltre un anno fa.

Dopo una seduta in altalena, tutte le borse europee chiudono in calo e peggiorano nel finale, con Milano maglia nera. Il forte rialzo del prezzo del petrolio, risalito sopra 34 dollari al barile, aiuta i settori energetico e minerario. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib arretra del 3,49% a 18.189,95 punti. Londra scende dello 0,98% a 5.931,78 punti, Francoforte perde il 2,44% a 9.639,59 punti e Parigi l'1,33% a 4.322,16 punti. Il caso di giornata è Deutsche Bank: la prima banca tedesca ha confermato un rosso da 6,8 miliardi nel 2015, frutto della ristrutturazione in atto e dei costi legali.

Fra i titoli del listino milanese, crolla Mps (-7,88% a 0,655) in attesa dei conti preliminari, maglia nera per Bpm -9,81%; in profondo rosso Bper -7,52% e Unicredit -6,48%. Tra i titoli in calo anche Fca -7,19%, Telecom -5,97% e Generali -4,08%. Tra i pochi rialzi bene Saipem +3% (diritti +9,61%), Tenaris +0,32% ed Eni +0,23%. La sensazione degli operatori, a valle dei dettagli tecnici sul funzionamento delle bad bank leggere, è che si tratti di un intervento non sufficiente per liberare i bilanci dai crediti morosi. Gli istituti sarebbero obbligati a vendere ad altri i pacchetti di sofferenze con sconti troppi alti e quindi con esiti peggiorativi per i loro bilanci. Il comparto, gia' in forte calo, ha accelerato al ribasso sulle indiscrezioni secondo cui il meccanismo che dovra' fornire la garanzia di Stato alla vendita di alcuni bad loan sara' operativo in circa 2 mesi", spiega un gestore.

Il meccanismo di bad bank sembra quindi inadeguato a risolvere i problemi del sistema bancario, ancora privo di dettagli fondamentali e in ogni caso caratterizzato da tempistiche eccessivamente lunghe per un mercato che ha gia' atteso troppo per l'M&A. Infatti, a detta di diversi esperti le operazioni di fusione e acquisizione non avverranno se i bilanci delle banche non saranno ripuliti dai non performing loan. "Sono mesi che si parla di possibili aggregazioni, ma non c'e' stato nessun annuncio, solo continue e svariate ipotesi di stampa", commenta un esperto di una casa d'affari milanese.

Icbpi sottolinea infatti che "mancano ancora gli elementi informativi necessari a definire il quadro tecnico dell'accordo". Resta "estrema incertezza sulle ricadute dello schema di garanzia sul prezzo degli attivi non performing da trasferire alle 'bad bank' e quindi, in definitiva, l'impatto - immediato e prospettico - su margini e posizione di capitale delle banche cedenti. Come gia' osservato ieri, la nostra impressione e' che la struttura dell'accordo si configuri come uno strumento utile alle banche piu' problematiche, ma non risolva in modo decisivo il problema sistemico", conclude la casa d'affari. Al problema della bad bank si aggiunge anche la cautela sulle trimestrali dopo che Deutsche Bank.