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Economia
Borse giù dopo doccia fredda su negoziati Mosca-Kiev. A Milano banche in rosso

Il mercato valuta il rischio di limitazioni o rinvii dei previsti piani di remunerazione degli azionisti delle banche

La doccia fredda sui negoziati tra Russia e Ucraina, con le parti che definiscono ancora lontano un accordo che consenta almeno un cessate il fuoco, colpisce le Borse europee, che a metà giornata sono in generale ribasso.

Gli indici erano tuttavia partiti col piede giusto grazie alle rassicurazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, sulla forza dell'economia americana e sulla sua capacità di superare la stretta di politica monetaria avviata ieri e al buon andamento dell Borse asiatiche, ancora al traino del settore tech cinese. Rimane poi sotto i riflettori il tema del pagamento degli interessi sul debito russo in scadenza: Mosca ha assicurato di aver depositato le somme in dollari dovute ieri, che i bondholder al momento non sembrano tuttavia aver ancora ricevuto.

Il Ftse Mib di Piazza Affari cede ora lo 0,98%, mentre nel resto d'Europa Francoforte scivola dello 0,59%. Appena sotto la parita' Parigi (-0,03%), Amsterdam segna +0,09% e Londra +0,1% grazie in primo luogo ai titoli delle materie prime. Tra le blue chip milanesi, tornano nella bufera le banche, mentre il mercato inizia a valutare il rischio di limitazioni o rinvii dei previsti piani di remunerazione degli azionisti.

Intesa Sanpaolo cede cosi' il 4,07%, Unicredit il 4,53% e Banco Bpm il 5,46%. Scatta del 6,5% in controtendenza invece Diasorin grazie ai conti 2021 sopra le attese annunciati ieri e alle prospettive incoraggianti sul 2022. In rialzo anche Iveco (+3,36%), Moncler (+2,44%) e Leonardo (+2,3%). Nel resto del listino male la Juventus (-8,14%) dopo l'eliminazione dalla Champions League.

Sul mercato dei cambi, l'euro si rafforza a 1,1045 da 1,1005 ieri in chiusura. La moneta unica europea vale anche 131,13 yen (130,40), mentre il rapporto dollaro/yen è a 118,71 (118,49). Il rublo torna a scendere a 103 per un dollaro da 98,5 ieri. In rialzo il prezzo del petrolio, tornato sopra ai 100 dollari al barile: il future maggio sul Brent sale del 5,97% a 103,87 dollari, mentre la consegna aprile sul Wti sale del 5,68% a 100,44 dollari. In progresso infine del 7,7% a 110,5 euro per megawattora il prezzo del gas naturale.

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