BTP Italia, il tempo stringe: ecco perché conviene investire ora che i tassi sono ancora alti - Affaritaliani.it

Economia

BTP Italia, il tempo stringe: ecco perché conviene investire ora che i tassi sono ancora alti

Il commento di Saverio Berlinzani, analista di ActivTrades

di Saverio Berlinzani*

BTP Valore, il titolo che batte l’inflazione conquista i risparmiatori: ecco perchè investire ora

E’ cominciato oggi il collocamento del Btp Valore il titolo di Stato a 7 anni indicizzato all’inflazione italiana FOI, che, ricordiamolo, è un indicatore economico che misura l'aumento dei prezzi dei beni e servizi consumati dalle famiglie italiane che fanno capo a un lavoratore dipendente. Tale emissione durerà in fino al 30 Maggio con l’ultimo giorno dedicato agli investitori Istituzionali. La cedola minima garantita è dell’1,85%. Dopo poche ore di contrattazione, già 40 mila risparmiatori lo hanno sottoscritto per un totale di più di 1,5 miliardi di euro di ordini.

Il titolo con scadenza 2032 corrisponde cedole semestrali dello 0,92%, unitamente alla rivalutazione del capitale per effetto dell'inflazione calcolato nel medesimo semestre. I sottoscrittori che acquistano il titolo e lo portano fino a scadenza, avranno anche il premio fedeltà finale dell’1% pari 0,143% all’anno. Il rendimento effettivo lordo annuo del titolo è del 3,687%, mentre quello al netto della tassazione che, ricordiamo, è del 12,5% è del 3,225%. In questo momento, il Btp a sette anni a tasso fisso sul secondario rende il 3,11%, in seguito al rialzo dei prezzi dell’obbligazione che ha spinto i rendimenti a scendere dal 3,3% di metà maggio.

Di conseguenza, con l’inflazione attuale, la cedola base dell’1,85% rende il bond particolarmente interessante, non lontano addirittura dal rendimento  del decennale, oggi al 3,56%. La Commissione Europea ha pubblicato la settimana scorsa, le previsioni economiche per il 2025, delineando un quadro di crescita moderata ma stabile per l’Unione Europea e l’area euro. Secondo le stime, il prodotto interno lordo reale (PIL) dovrebbe crescere dell’1,1% nell’UE e dello 0,9% nell’area euro per l’anno in corso, confermando un ritmo simile a quello registrato nel 2024.

La ripresa dovrebbe accelerare nel 2026, con un’espansione stimata dell’1,5% nell’UE e dell’1,4% nell’area euro. Per l’Italia si prevede una crescita inferiore rispetto alle stime pubblicate a febbraio. Sul fronte dell’inflazione, si attende un rallentamento progressivo. Nell’area euro l’inflazione complessiva dovrebbe diminuire dal 2,4% del 2024 a una media del 2,1% nel 2025, per poi scendere ulteriormente all’1,7% nel 2026. I tassi dovrebbero scendere ancora e così i rendimenti. In tal senso l’emissione di questi giorni sembra rappresentare una interessante opportunità.

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*analista di ActivTrades