Economia
Carige, spuntano nuovi soci. In Borsa è una penny stock
Mentre in Borsa Banca Carige diventa una penny stock per le caratteristiche dell'aumento di capitale iperdiluitivo disegnato da Paolo Fiorentino (riammesso oggi dalla Consob agli scambi, il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso facendo segnare a fine giornata un -37,54% dopo aver fatto prezzo), spuntano nuovi soci che aderiranno all'operazione portandola al successo.

"La prima nel sistema bancario fatta interamente contando sulle proprie forze", ha sottolineato il Ceo. Oltre ai fondi che sembrano aver risposto bene (si è parlato di un interesse da parte dell’americana BlackRock e dell’inglese Toscafund Asset Management, ma potrebbero essercene anche altri), fanno parte della partita il fondo Algebris di Serra, la Fondazione Carige (dovrebbe avere attorno allo 0,3%) se otterrà l'ok del ministero dell'Economia e la Coop Liguria (tra l’1,5% e il 2%).
Unipol, Intesa Sanpaolo e Generali sono gli obbligazionisti senior (post concambio coi bond junior) poi potrebbero sottoscrivere in sede di conversione la parte riservata dell’aumento, ossia i 60 milioni, in quote presumibilmente simili tra loro. Fra i nuovi soci, secondo le indiscrezioni dell'ultima ora, si inserirebbe anche il Credito Fondiario con l’operazione di acquisizione di 1,2 miliardi di euro (valore lordo) di Npl e della relativa piattaforma di gestione. Mentre i soci “forti” già esistenti si sono già impegnati a fare la loro parte e sono i Malacalza (17,58%), Gabriele Volpi (6% ma è pronto a salire al 9,99%) e Aldo Spinelli (1,5%). Insomma, più di quel 50% del capitale a cui ha accennato Fiorentino nel weekend.

Secondo alcuni rumors, un ruolo nell'operazione potrebbe averlo anche il gruppo che riuscirà ad aggiudicarsi Creditis, la società di credito al consumo della banca ligure che verrà ceduta per contribuire al rafforzamento patrimoniale da un miliardo di euro (questo il valore complessivo).
Fonti riferiscono all'agenzia MF-Dowjones che gli spagnoli del Santander dovrebbero essere ancora in campo per l'acquisto della controllata retail. Si è invece sfilata Mediobanca, data inizialmente tra i favoriti per l'acquisizione (l'istituto era in campo tramite Compass, la societa' di prestiti personali del gruppo).
Oggi, probabilmente in serata, dovrebbero arrivare le buste contenenti le offerte vincolanti; la società ha suscitato nelle scorse settimane l'interesse - tra gli altri - di Agos Ducato e di alcuni soggetti industriali internazionali specialisti del settore. Dopo l'apertura delle buste gli incaricati si prenderanno il tempo necessario per confrontarle e valutarle per poi procedere, con ogni probabilità, alla concessione di una trattativa in esclusiva.
Sebbene l'attesa sia tutta concentrata sull'avvio dell'aumento di capitale di Banca Carige da 560 milioni che - Consob permettendo - prenderà avvio mercoledì, la scadenza di oggi rappresenta un tassello importante dell'ampia manovra messa in campo da Fiorentino per recuperare patrimonio anche tramite cessioni.
Lo scorso luglio la banca aveva annunciato di voler cedere la piattaforma di gestione degli Npl, otto edifici di pregio tra Milano e Roma (per ora è passato di mano il trophy asset milanese di Corso Vittorio Emmanuele; andato ad Antirion Sgr per 107,5 mln) e il business di acquiring o merchant book. Queste manovre, considerando anche l'aumento di capitale da 560 milioni di euro e l'operazione di Lme gia' condotta in porto, varrebbero complessivamente 1 miliardo di euro.