Economia
Cattolica promette una supercedola. A Verona resta il modello cooperativo
Prese di profitto in Borsa (il titolo ha corso molto dopo l'ingresso di Buffet) al termine della presentazione del piano industriale piaciuto agli analisti
Realizzi in Borsa su Cattolica Assicurazioni, che chiude in ribasso del 5,16% a quota 10,1 euro nel giorno della presentazione del piano industriale da parte della compagnia veronese. Il titolo infatti aveva guadagnato molto negli ultimi 4 mesi: oltre il 40% dallo scorso 6 ottobre, quando Warren Buffet aveva annunciato l'ingresso nel capitale con una quota di poco superiore al 9%. Gli analisti, dal canto loro, sottolineano come i target fissati dal business plan al 2020 siano leggermente superiori alle stime ma, al tempo stesso, non nascondono un pizzico di delusione sul fronte della governance, in cui - nonostante una significativa apertura al mercato e ai soci di capitale - non e' ancora previsto (ne' sembra all'orizzonte) l'abbandono del modello cooperativo.
Dal punto di vista dei numeri, l'amministratore delegato Alberto Minali, al suo primo piano industriale da quando è approdato a Verona, promette un triennio di crescita, con un dividendo che salira' del 50% a 0,5 euro nel 2020. Il piano industriale 2018-2020 prevede che il triennio si chiuda con un utile operativo di 375-400 milioni, in crescita di piu' del 60% rispetto ai 228 milioni del 2016, e che la redditivita' (ritorno sul capitale) salga dal 6 a oltre il 10%. La raccolta premi crescera' del 64% a 7,6-8 miliardi (+27% a 2,4-2,6 miliardi nel danni e +91% a 5,2-5,4 miliardi nel vita), grazie soprattutto all'accordo di bancassurance con Banco Bpm, da cui sono attesi 140 milioni di premi nel danni, 3 miliardi nel vita e oltre 100 milioni di utile operativo.
L'intesa, che dovrebbe diventare operativa dal primo luglio e non prevede un incroci azionari ("se uno vuole il latte non deve possedere la mucca") rafforzera' un gruppo che parte da 3,6 milioni di clienti, 1.500 agenzie e due partnership bancarie, con Ubi e il gruppo Iccrea. Tra gli obiettivi del piano, c'e' quello di ridurre l'assorbimento di capitale e migliorare la redditivita', aumentando le polizze unit linked nel vita (dal 18 al 37%) e migliorando la gestione tecnica nel danni non auto. Ma anche rafforzare la presenza nei servizi al mondo agricolo e del non profit e dedicarsi ai nuovi rischi con una struttura societaria ad hoc. Il tutto investendo sull'innovazione tecnologica, sulla telematica e sulla digitalizzazione.
Fra gli analisti finanziari, Equita valuta Cattolica con un buy e target price a 11 euro e osserva come tutti gli obiettivi fissati dal gruppo siano superiori alle attese, eccetto il dividendo che il broker vedeva a 65 centesimi contro gli oltre 50 centesimi promessi dalla compagnia. "I target ci sembrano ambizioni ma sostenuti dall'ottimo track record del management", conclude Equita. Mediobanca, che valuta Cattolica con un neutral e prezzo obiettivo a 9 euro, fa notare invece che il dividendo al 2020 e' sopra le sue stime (0,45 euro) con un dividend yield del 4,7%, inferiore rispetto al 5,9% di Generali e UnipolSai.
"Il modello cooperativo resta invariato e non c'e' alcuna prospettiva di trasformazione in spa sull'arco di piano, - sottolineano gli analisti di Piazzetta Cuccia - gli investitori si aspettavano qualcosa di piu' sul fronte della governance: quindi non escludiamo qualche presa di profitto su un titolo che ha fatto +19% da inizio anno e +75% negli ultimi 12 mesi, migliore performance delle compagnie assicurative sotto la nostra copertura".
