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Economia
Coronavirus, Ruffinoni: “NTT Data potenzia tecnologia e smart working"

“Per affrontare al meglio la situazione abbiamo prima di tutto pensato alla salute e alla sicurezza delle persone. Dopo l’ultimo decreto abbiamo incentivato ulteriormente il lavoro da remoto” così NTT Data reinventa il lavoro dei propri dipendenti. L’intervista di Affari all'AD Walter Ruffinoni

Emergenza Coronavirus: come si è organizzata l’azienda per garantire operatività e continuità del servizio offerto? 

Parto dicendo che come azienda cerchiamo non solo di informare ma anche di evitare che si generino stati d’ansia immotivati. Ho aperto la mia ultima comunicazione riprendendo parte del recente discorso alla Nazione del nostro Presidente Mattarella. È importante in un momento come questo avere la capacità di seguire la rotta indicata da chi ne ha la responsabilità per lasciarci alle spalle questo momento.

Sappiamo che è necessario un comportamento responsabile che ha delle ricadute anche sul modo di lavorare e sulla operatività. Per affrontare al meglio la situazione abbiamo prima di tutto pensato alla salute e sicurezza delle persone, inizialmente monitorando l’evolvere della situazione con molta attenzione e ribadendo quelle che sono le linee guida del Ministero della Salute in termini di prevenzione, poi mettendo in pratica azioni per evitare l’affollamento delle sedi, infine, dopo l’ultimo decreto, chiedendo alle persone di lavorare da remoto a meno di speciali necessità che richiedano la presenza in ufficio. 

Sin dall’inizio della crisi qualche settimana fa abbiamo dato la possibilità alle persone di lavorare da remoto, potenziando le infrastrutture tecniche in modo da poter sopportare il carico di connessioni da casa, per ridurre al minimo i rischi e andare incontro all’esigenza di garantire un equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa per tutti coloro che si trovano ad avere figlie e figli a casa. 

Siamo in costante contatto con clienti e fornitori per gestire le singole attività, scambiare informazioni e condividere le linee guida che le aziende deliberano. 

Nell’immediato non abbiamo rilevato grandi impatti sull’operatività nel business, e questo grazie a tutte le nostre persone che hanno reagito molto responsabilmente e con una grande flessibilità per contenere situazioni di rischio e per garantire una nuova e non facile continuità operativa. Certo il perdurare dell’emergenza avrà un impatto che oggi però non possiamo ancora quantificare.

Abbiamo invece riscontrato un significativo rallentamento nelle assunzioni dei neolaureati che, cancellando i colloqui di gruppo, necessariamente vengono svolte con strumenti online dilatando quindi i tempi.  Stiamo vivendo un’esperienza che sono sicuro darà a tutti noi di NTT DATA delle lesson learned da analizzare e poterla considerare un’opportunità: quali sono le aree da migliorare per poter diffondere lo smart working  che in azienda abbiamo già da qualche anno, quali sono quelle attività che non sono remotizzabili, in che modo deve reagire l’organizzazione o ancora come si potrà modificare la logistica. 

Quali misure cautelari sono state adottate per scongiurare il rischio di diffusione interna? 

La situazione è evoluta molto velocemente. Partendo da una comunicazione trasparente e tempestiva abbiamo ribadito le linee guida del Ministero della Salute, dato la possibilità alle nostre persone di comunicare con un gruppo istituito per seguire l’emergenza e garantire risposte alle domande che venivano poste.

Viaggi, ed eventi aziendali o terzi sono stati sospesi fino a che non avremo un sensibile miglioramento della situazione nel Paese, per corsi di formazione numerosi, riunioni o meeting abbiamo chiesto di usare strumenti di smart working. Abbiamo poi dato prontamente la possibilità di lavorare da casa e per chi invece ha avuto l’esigenza di venire in sede abbiamo cercato di limitare l’affollamento e aumentato considerevolmente le operazioni di pulizia e sanificazione e diffuso le istruzioni per una corretta igiene. Dopo il decreto ministeriale che estende a tutta la Lombardia, ed alcune aree del Veneto, la necessità di ridurre al minimo la mobilità abbiamo chiesto a tutti i colleghi delle sedi di Milano e Treviso di lavorare da casa, e, laddove non fosse possibile, di preferire mezzi privati e non pubblici, riconoscendo il rimborso chilometrico. Queste persone hanno la possibilità di comunicare con il gruppo preposto al monitoraggio e gestione crisi per eventuali supporti necessari in caso di controlli delle autorità.

Come si articola il programma di smart working? 

Il nostro programma istituito qualche anno fa prevede 4 giorni al mese di smart working da concordare con il proprio responsabile che vede coinvolti circa 1500 partecipanti. 

Il programma nasce da una richiesta durante l’iniziativa NTT Donna, un anno intero dedicato a valorizzare la componente femminile e a istituire delle azioni per poter assumere piu donne e aumentarne il peso in azienda. La richiesta è stata valutata a tutti i livelli organizzativi e dopo un anno di pilot è stata formalizzata con l’isituzione dello smart working. 

Sono convinto che questa esperienza ci dia l’opportunità di ragionare su come potrà evolvere il programma considerando anche gli impatti su logistica, organizzazione, infrastrutture e necessità di relazione sociale.

Ad oggi, avete riscontrato un impatto economico del virus sul business dell’azienda? 

E’ ancora troppo presto per dirlo, ci aspettiamo sicuramente degli impatti derivanti più da cio’ che succede a livello nazionale che di singola azienda. Sono comunque molto ottimista, perché come sostengo nel mio ultimo libro “Italia 5.0” siamo un popolo resiliente capace di far fronte all’incertezza e alle difficoltà molto più di altri paesi europei, e citando nuovamente il nostro amatissimo Presidente Mattarella, dobbiamo avere fiducia nelle nostre capacità e risorse che disponiamo e senza dimenticare mai che siamo un grande Paese.

 

 

 

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