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Economia
Crisi, cresce la povertà in Italia: il Rdc mette in salvo 1 mln di persone
Andrea Orlando, ministro del Lavoro 

Reddito di cittadinanza, dal 2005 al 2021 la povertà assoluta  in Italia è più che raddoppiata

Reddito di cittadinanza sì, reddito di cittadinanza no. A prescindere da come la si pensi le misure di sostegno economico erogate nel 2020, in particolare reddito di cittadinanza e di emergenza, hanno evitato a 1 milione di individui, pari circa 500mila famiglie, di trovarsi in condizione di povertà assoluta. La fotografia viene scattata dall'Istat nel rapporto annuale.

Le misure di sostegno hanno avuto effetto anche sull'intensità della povertà che, senza sussidi, nel 2020 sarebbe stata ben 10 punti percentuali più elevata, raggiungendo il 28,8%, a fronte del 18,7% osservato. 

In assenza di sussidi nel 2020 l'incidenza di povertà assoluta sarebbe stata marcatamente più elevata per le famiglie residenti nel Sud e nelle Isole (+3,4 e +4,5 punti rispettivamente), per quelle in affitto (+5,3 punti) e con stranieri (+3,5 punti), per i single con meno di 65 anni (+3,1 punti), le coppie con figli (+2,4 punti se i figli sono almeno tre) e i monogenitori (+2,8 punti).

Infine l'incidenza avrebbe superato il 30% tra le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (ben 11,1 punti percentuali superiore a quella stimata in presenza di sussidi).

Reddito di cittadinanza, minori, anziani e giovani le categorie più colpite dalla povertà assoluta 

Dal 2005 la povertà assoluta è più che raddoppiata: le famiglie coinvolte sono passate da poco più di 800mila a 1 milione 960mila nel 2021 (il 7,5% del totale). Per effetto della diffusione più marcata del fenomeno tra le famiglie di ampie dimensioni, il numero di individui in povertà assoluta è quasi triplicato, passando da 1,9 a 5,6 milioni (il 9,4% del totale).

La connotazione delle famiglie in povertà assoluta è progressivamente cambiata dal 2005. L'incidenza è diminuita tra gli anziani soli, si è stabilizzata tra le coppie di anziani, è fortemente cresciuta tra le coppie con figli, tra i monogenitori e tra le famiglie di altra tipologia (famiglie con due o più nuclei o con membri aggregati).

Una dinamica particolarmente negativa in termini di povertà assoluta si osserva per i minori (dal 3,9% del 2005 al 14,2% del 2021) e i giovani di 18-34 anni (dal 3,1% all'11,1%). Nel 2021 sono in povertà assoluta 1 milione 382mila minori, 1 milione 86mila 18-34enni e 734mila anziani (tra i quali l'incidenza nel tempo rimane sostanzialmente stabile e nel 2021 si attesta al 5,3%).

Si conferma e si amplia nel tempo la netta stratificazione della povertà per area geografica, età e cittadinanza. Nel 2021 è in condizione di povertà assoluta un italiano su venti nel Centro-nord, più di un italiano su dieci nel Mezzogiorno e uno straniero su tre nel Centro-nord (il 40% nel Mezzogiorno); tra le famiglie con minori, si trova in povertà assoluta l'8,3% delle famiglie di soli italiani e ben il 36,2% di quelle di soli stranieri. Dal 2014 l'aumento del numero di famiglie povere si è associato alla sostanziale stabilità dell'intensità della povertà (ossia "quanto sono poveri i poveri"), pari al 18,7% nel 2021.

Reddito di cittadinanza, Todde: "Un milione di italiani salvati dalla povertà" 

Sui risultati del rapporto è intervenuta la viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde che ha dichiarato: "Un milione di cittadini italiani salvati dalla poverta' assoluta dal reddito di cittadinanza e dalle misure economiche stanziate nel governo Conte 2. I dati pubblicati oggi dall'Istat parlano chiaro: le misure di sostegno economico erogate nel 2020, in particolare reddito di cittadinanza e di emergenza, hanno evitato a un milione di individui, circa 500mila famiglie, di trovarsi in condizione di poverta' assoluta".

"L'intensitò della povertà senza sussidi, nel 2020, sarebbe stata del 10% più elevata", ha proseguito Todde. "C'e' chi crede, ha concluso, che la povertà sia una colpa, il Movimento invece sostiene che sia conseguenza di un modello sociale ingiusto da cambiare. Gli attacchi violenti e scomposti verso una misura che ha equivalenze in quasi tutti gli altri Paesi europei denotano un profondo disprezzo per chi e' povero, ha perso il lavoro o e' fragile e ha bisogno di sostegno temporaneo".

 

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