Economia
Dazi alla Cina, il "killer" è Trump. Ecco le aziende Usa che "ucciderà"

Ben 62 corporation Usa fatturano in Cina oltre 158 miliardi di dollari l’anno, così una guerra commerciale può fare danni pesanti
Donald Trump finora non si può dire abbia fatto danni a Wall Street, anzi: nonostante una campagna elettorale piuttosto “ruspante” in cui l’allora candidato presidente aveva più volte tuonato contro le grandi società finanziarie americane, dal novembre 2016, quando venne eletto, a oggi l’indice S&P500 della borsa di New York è salito del 35% portandosi sui nuovi massimi di tutti i tempi.
Merito delle promesse, mantenute nonostante qualche incertezza iniziale, sulla riduzione della pressione fiscale sulle imprese, dell’aggressiva politica commerciale che almeno inizialmente sta favorendo i produttori americani focalizzati sul mercato domestico, del ritrovato slancio di una ripresa che dura ormai da oltre otto anni e ancora riesce a crescere al ritmo del 4,1% annualizzato.
Eppure a Wall Street Trump non è amato e molti temono che passate le elezioni di metà mandato, il prossimo ottobre, la musica potrebbe cambiare, in peggio. Anzitutto la riaccelerazione del Pil pare legata a fattori temporanei, tanto che le previsioni parlano di un Pil che a fine anno “a stento” crescerà del 3% rispetto all’anno precedente.
Poi le bordate contro gli esportatori esteri, Cina in testa, rischiano di fare danni a medio-lungo termine (Pechino si sta preparando a un'"escalation della guerra commerciale"), favorendo un rialzo dell’inflazione che potrebbe indurre la Federal Reserve ad alzare i tassi più e prima del previsto, rallentando la crescita e pesando sui futuri utili aziendali. Soprattutto, una guerra a colpi di dazi e misure protezionistiche tra Usa e Cina rischia di fare male a grandi corporation a stelle e strisce che da anni stanno puntando sul mercato cinese come fonte di nuovi profitti.
(Segue...)