Di Maio vuol colpire le false compensazioni con l’erario - Affaritaliani.it

Economia

Di Maio vuol colpire le false compensazioni con l’erario

Andrea Lorusso

Idea giusta, ma occhio alla polizia tributaria

 

Sul tavolo del leader pentastellato un software per scovare le false compensazioni con l’Agenzia delle Entrate. Un trucco che vale miliardi

 

Le strette al contante, le tasse sulle merendine, l’aumento dell’IVA se non si usa il bancomat, e via discorrendo, sono idee strutturalmente fallaci che andrebbero a deprimere ancora di più la spirale dell’economia. Inoltre farebbero un danno non indifferente alle fasce della popolazione più anziana, tradizionale o retriva rispetto all’uso dei mezzi informatici.

Per non parlare dei costi, dei balzelli nascosti, dell’immenso potere e regalo fatto ancora una volta agli Istituti finanziari, ed alla coercizione della libertà del cittadino di spendere e disporre liberamente e senza penalità, nelle forme che più lo aggradano, del proprio denaro.

In un mare di risposte sbagliate al problema, arriva la prima misura intelligente. Non sappiamo in che modo e come si declinerà, ma l’idea è di ottima fattura. Sarebbe sul tavolo di Di Maio un software per scovare e bloccare le false compensazioni d’imposta, che oggi – sembra assurdo ma gli addetti ai lavori lo sanno – passano in automatico.

Ci sono imprenditori fraudolenti che hanno compensato milioni, con crediti fasulli ed inesistenti, ottenendo vantaggi fiscali incredibili sulla base di una dichiarazione totalmente nulla, falsa, mendace. Quando la tecnologia è scritta con i piedi accade anche questo. Il sistema non ti blocca, ti fa procedere inviando i moduli, e magari dopo 1-2-3 anni a seguito di incrocio dati e controlli, l’erario se ne accorge ed inizia il braccio di ferro per riavere i soldi indietro.

Sempre che l’azienda non sia in concordato preventivo, fallita, delocalizzata, o altro. Denunce penali, tribunali, ispezioni, e chi più ne ha più ne metta. La collettività è stata truffata due volte, togliendo risorse agli imprenditori onesti, e poi coi costi relativi alla giustizia, i tempi, gli accertamenti, ecc.

Sui giornali circolano esempi in agricoltura, pratica abusata spesso per piccoli importi. Eppure vi sono big player in tanti settori che si creano un indebito vantaggio in questo modo. Ed è difficile concettualmente in questo Paese prendersela con il delinquente, perché in fondo è tutto concertato affinché lo “spericolato” vinca, e l’onesto perda.

Di Maio promette un recupero dai 5 ai 7 miliardi di euro, e non sono nuove tasse od un aggravio di altro genere. Bisognerebbe solo stanare un esercizio illecito ed anche molto fastidioso con cui si sottraggono risorse ai contribuenti.

 

Di Andrea Lorusso
FB @andrealorusso1991