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Economia
Enel Capital Markets Day 2020: vision al 2030 nel piano strategico 2021-2023

Enel Capital Markets Day 2020, la vision al 2030 di Enel nel Piano Strategico 2021-2023: un decennio di opportunità

Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel ha commentato: “Con questo nuovo Piano Strategico stiamo indicando una direzione per i prossimi dieci anni, mobilitando investimenti per 190 miliardi di euro al fine di raggiungere i nostri obiettivi in un decennio pieno di opportunità. Per realizzare questa vision possiamo contare sulla nostra chiara leadership nel settore delle utility in tre principali dimensioni, tutte trainate da un innovativo modello platform-based. In primo luogo, in qualità di “Super Major” nel campo delle rinnovabili, gestiamo il più grande portafoglio di generazione privato a livello mondiale. Inoltre, disponiamo di un sistema globale di reti senza pari, che grazie al modello operativo platform-based genera miglioramenti qualitativi, di resilienza, efficienza e flessibilità. Infine, ma non da ultimo, possiamo contare sulla più grande base clienti a livello mondiale a cui, tramite le nostre piattaforme di business, offriamo servizi innovativi e offerte integrate. In tutto il decennio rafforzeremo la creazione di valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder, che comprende anche una interessante remunerazione per i nostri azionisti.

Il Gruppo Enel (il “Gruppo”) presenta oggi il proprio Piano Strategico 2021-2023 ai mercati finanziari e ai media. Per la prima volta il Gruppo presenta inoltre una visione strategica decennale, che copre il periodo tra il 2021 e il 2030.

In un decennio di profonda trasformazione, il Gruppo mette al centro della propria strategia l’accelerazione della transizione energetica assieme a una crescita sostenibile e remunerativa per creare un significativo valore condiviso per tutti gli stakeholder, oltre che un interessante rendimento per gli azionisti nel tempo.

La crescita attesa dell’EBITDA ordinario di Gruppo si attesta al 5%-6% in termini di tasso di crescita annuo composto (“CAGR”), a fronte di un previsto incremento dell’Utile netto ordinario del 6%-7% (sempre in termini CAGR) tra il 2020 e il 2030.

Il Gruppo prevede di mobilitare investimenti per 190 miliardi di euro nel periodo 2021-2030, promuovendo la decarbonizzazione, l’elettrificazione dei consumi e le piattaforme per creare valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder e redditività di medio e lungo periodo.

La posizione di leadership del Gruppo Enel nel settore e i suoi progressi verso una completa digitalizzazione consentono l’adozione di due modelli di business: quello tradizionale, detto di “Ownership”, in cui le piattaforme digitali sono promotrici del business a sostegno della redditività degli investimenti, e il modello di “Stewardship”, che catalizza investimenti di terzi in collaborazione con Enel, o nell’ambito di piattaforme generatrici di business.

Il Gruppo prevede di investire direttamente circa 160 miliardi di euro, di cui oltre 150 miliardi di euro mediante il modello di business di Ownership e circa 10 miliardi di euro attraverso il modello di business di Stewardship, mobilitando al contempo ulteriori 30 miliardi di euro circa provenienti da terzi.

Per quanto riguarda gli investimenti pianificati nel modello di business di Ownership: quasi la metà saranno dedicati alla Global Power Generation, con un totale di 70 miliardi di euro destinati alle Rinnovabili, che si prevede consentiranno di disporre di circa 120 GW di capacità installata nel 2030, pari a 2,7 volte la capacità installata attuale di circa 45 GW. Ciò verrà raggiunto valorizzando una pipeline di oltre 140 GW ed in crescita, unita a un modello di business globale platform-based per le attività di Business Development, Engineering and Construction e Operation and Maintenance;

per circa il 46% si prevede che siano dedicati al business Infrastrutture e Reti, per ottenere miglioramenti in termini qualitativi e di resilienza, nuove connessioni e digitalizzazione delle infrastrutture, portando la RAB (“Regulatory Asset Base”) di Gruppo a 70 miliardi di euro circa nel 2030 e il numero di utenti finali a oltre 90 milioni, digitalizzati al 100% grazie all’uso dei contatori intelligenti, con uno sviluppo che deriva da una dimensione operativa senza pari, una elevatissima competenza nella digitalizzazione e il notevole valore della proprietà intellettuale;

i restanti investimenti saranno dedicati al business Clienti, e si prevede che portino, per il 2030, ad un sensibile incremento del customer value. Il Gruppo svolgerà un ruolo abilitante nel processo di elettrificazione, accelerando l’accesso dei clienti alla sostenibilità ed efficienza energetica unendo l’offerta di prodotti tradizionali a servizi che vanno oltre la sola fornitura di elettricità (“beyond commodity”). L’attività trarrà vantaggio dalla più grande base clienti a livello mondiale, dalle piattaforme digitali e da un crescente portafoglio integrato di offerte.

Per quanto riguarda gli investimenti nell’ambito del modello di business di Stewardship, il Gruppo prevede di investire approssimativamente ulteriori 10 miliardi di euro, mobilitando al contempo investimenti da parte di terzi per circa 30 miliardi di euro, per un totale di circa 40 miliardi di euro di investimenti, principalmente nel settore delle Rinnovabili, oltre che della Fibra, dell’e-transport e dei servizi di flessibilità.

Il Gruppo ridurrà dell’80% le emissioni dirette di CO2 rispetto al 2017, certificate SBTi (Science-Based Targets initiative) e contribuirà alla creazione di oltre 240 miliardi di euro di prodotto interno lordo nei Paesi di presenza mediante investimenti locali in generazione ed elettrificazione.

Enel Capital Markets Day 2020: Il Piano strategico 2021-2023

Nel periodo 2021-2023 il Gruppo prevede di investire direttamente circa 40 miliardi di euro, di cui circa 38 miliardi di euro nel quadro del modello di business di Ownership e 2 miliardi di euro circa in quello di Stewardship, mobilitando al contempo 8 miliardi di euro provenienti da terzi.

Si prevede che quasi il 90% dei 38 miliardi di euro di investimenti nel modello di business di Ownership venga destinato a reti e rinnovabili, pari a un totale di 33 miliardi di euro nei tre anni, mentre si prevede che i 2 miliardi di euro di investimenti riconducibili al modello di business di Stewardship siano diretti allo sviluppo delle rinnovabili, alla Fibra, all’e-transport e ai sistemi di flessibilità. Il tasso di crescita degli investimenti rispetto al piano precedente si attesta al 36% circa.

Oltre il 90% degli investimenti di Enel su base consolidata saranno in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (“SDG”). Inoltre, in linea con le stime inziali di Enel, tra l'80% e il 90% degli investimenti su base consolidata sarà allineato ai criteri di Tassonomia UE grazie al suo sostanziale contributo alla mitigazione del cambiamento climatico.

Nel business delle Rinnovabili:

Nel quadro del modello di business di Ownership, il Gruppo prevede di investire un totale di 16,8 miliardi di euro, di cui 15,7 miliardi di euro per lo sviluppo di oltre 15,4 GW di nuova capacità, principalmente in Paesi in cui ha una presenza integrata;

Nel quadro del modello di business di Stewardship, il Gruppo prevede di mobilitare un totale di 3,8 miliardi di euro, di cui 500 milioni di euro in investimenti diretti e 3,3 miliardi di euro di investimenti di terzi. Tale investimento porterà a 4,1 GW di nuova capacità, principalmente nell’area Asia-Pacifico e in Africa.

Tramite i due modelli, la capacità di nuova realizzazione, suddivisa in modo bilanciato tra fonti eolica e solare, dovrebbe raggiungere circa 19,5 GW, in aumento di circa il 40% rispetto al piano precedente. Si prevede che la capacità costruita in media ogni anno aumenti a circa 6,5 GW, con un incremento del 40% circa rispetto al piano precedente, progredendo verso la media di 9,6 GW annui prevista per il decennio.

Nel periodo, il Gruppo decarbonizzerà in maniera significativa il proprio mix di generazione, con un aumento della capacità da fonti rinnovabili che più che compenserà la dismissione di impianti a carbone. La produzione seguirà un processo analogo, con una crescita complessiva prevista a circa 50 TWh, trainata dalle rinnovabili, che rappresenteranno circa il 67% della produzione totale nel 2023.

Di conseguenza, le emissioni Scope 1 di CO2 del Gruppo diminuiranno di oltre il 30% tra il 2020 e il 2023, ben posizionando il Gruppo verso il raggiungimento del suo obiettivo di decarbonizzazione science-based di riduzione dell’80% delle emissioni di gas serra nel 2030 rispetto ai livelli del 2017, oltre all’obiettivo di piena decarbonizzazione al 2050.

Si prevede che l’EBITDA ordinario di Global Power Generation raggiunga circa 7,7 miliardi di euro nel 2023, in aumento del 13% rispetto ai 6,8 miliardi di euro stimati nel 2020. Tale crescita sarà trainata dalle Rinnovabili, il cui EBITDA ordinario è atteso a circa 6,5 miliardi di euro nel 2023 (+1,8 miliardi di euro rispetto ai circa 4,7 miliardi di euro stimati nel 2020), a fronte di un calo dell’EBITDA ordinario della generazione termica a circa 1,2 miliardi di euro nel 2023, dai circa 2,1 miliardi di euro stimati nel 2020.

Nel business Infrastrutture e Reti il Gruppo prevede di investire 16,2 miliardi di euro nel triennio, portando l’investimento medio annuo a circa 5,4 miliardi di euro. Di questi, il 65% sarà dedicato a miglioramenti in termini qualitativi e di resilienza, il 23% circa a nuove connessioni e il 12% circa alla digitalizzazione. Si prevede che l’accelerazione degli investimenti produca una crescita della RAB di Gruppo del 14%, a circa 48 miliardi di euro nel 2023 da 42 miliardi di euro stimati nel 2020.

A livello operativo, gli utenti finali aumenteranno a circa 77 milioni, digitalizzati al 64% con contatori intelligenti nel 2023, da circa 74 milioni, digitalizzati al 60% con contatori intelligenti nel 2020; si prevede che, in termini di qualità e resilienza, l’indice SAIDI e l’indice di frequenza media di interruzione del sistema (SAIFI - System Average Interruption Frequency Index) diminuiscano in media del 19%. Pertanto, si prevede che le reti del Gruppo diventino più efficienti, a fronte di un rapporto netto opex/utenti che scenderà a circa 34 euro nel 2023, da circa 41 euro stimati nel 2020 (pari a una riduzione del 17%).

Si prevede che l’EBITDA ordinario di Infrastrutture e Reti si attesti a circa 9,5 miliardi di euro a fine 2023, con un incremento del 19% rispetto agli 8 miliardi di euro stimati nel 2020. Gli efficientamenti legati all’implementazione delle piattaforme operative contribuiranno per circa 400 milioni di euro.

L’importo residuo è associato al business Clienti, dove si prevede che il valore dei clienti B2C aumenti di circa il 30% a fronte di un incremento del 45% circa di quello dei clienti B2B, grazie all’eliminazione delle tariffe regolamentate, principalmente in Italia, e ai trend di elettrificazione dei consumi energetici che promuoveranno la domanda di servizi “beyond commodity”. 

Grazie alla combinazione dei due modelli di business di Ownership e Stewardship, il Gruppo incrementerà il customer value mediante offerte combinate. In particolare, il segmento B2C dovrebbe registrare un aumento di circa 10 milioni di clienti nel mercato libero, da circa 23 milioni stimati nel 2020 a circa 34 milioni nel 2023, principalmente per effetto dell’eliminazione delle tariffe regolamentate in Italia. Tale crescita, unita a una maggiore elettrificazione dei consumi, dovrebbe comportare un incremento dei volumi delle vendite nel mercato libero in Europa del 55%, a circa 62 TWh, dai 40 TWh stimati nel 2020. Nel segmento B2B, il margine lordo dovrebbe aumentare da circa 1,1 miliardi di euro stimati nel 2020 a circa 1,4 miliardi di euro nel 2023 (+27%), principalmente sostenuto dai servizi beyond commodity, compresi quelli di flessibilità. Nel segmento B2G, il Gruppo prevede di continuare ad affiancare i progressi delle città verso la mobilità elettrica, aggiungendo circa 200.000 punti di ricarica pubblici nel 2021-2023 e contribuendo, con investimenti diretti ed indiretti, alla messa in circolazione di circa 5.500 autobus elettrici (in aumento di 6 volte rispetto al 2020). L’illuminazione stradale dovrebbe salire da 2,9 milioni di punti stimati nel 2020 a circa 3,4 milioni nel 2023 (+17%).

Alla fine dell’arco di Piano, Enel X mira a raggiungere circa 780.000 punti di ricarica pubblici e privati resi disponibili a livello globale, dai 175.000 stimati nel 2020 (+4,5 volte), circa 10,6 GW di capacità di demand response dai 6 GW attesi nel 2020 (+1,8 volte) oltre a 527 MW di capacità di accumulo dai 124 MW stimati nel 2020 (+4,2 volte).

Si prevede che l’EBITDA ordinario del business Clienti aumenti del 36%, a 4,5 miliardi di euro a fine 2023, con un contributo di circa 500 milioni di euro del B2C, di circa 400 milioni di euro del B2B, e di circa 100 milioni di euro del B2G; gli efficientamenti, trainati da una piattaforma operativa che unifica e digitalizza le attività per i clienti, contribuiranno all’EBITDA ordinario del 2023 per circa 300 milioni di euro.

A livello di Gruppo, gli effetti aggregati dei modelli di business di Ownership e Stewardship impatteranno in modo sostanziale sulla creazione di valore, con un EBITDA ordinario che si prevede raggiunga nel 2023 un valore compreso tra i 20,7 e i 21,3 miliardi di euro, con un CAGR del 5%-6%. Al contempo, si prevede che l’Utile netto ordinario si collochi tra i 6,5 e i 6,7 miliardi di euro nel 2023, con un CAGR tra l’8% e il 10%. Il Gruppo prevede di conseguire tali risultati grazie a una continua ottimizzazione della gestione finanziaria di Enel, e particolarmente all’aumento delle fonti di finanziamento sostenibili, con conseguente riduzione del costo dell’indebitamento.

Si prevede che l’indebitamento netto del Gruppo raggiunga i 57-58 miliardi di euro alla fine del 2023, guidato dall’accelerazione degli investimenti. In termini di metriche creditizie:

Il rapporto FFO/Net debt è previsto al 26% nel 2023, +400 punti base rispetto al 2020, guidato dal miglioramento della cash conversion;

Il rapporto Net debt/EBITDA del Gruppo si attende nel 2023 a 2,7 volte, un livello ben inferiore alla media dei principali concorrenti europei;

Grazie alla strategia di finanziamento sostenibile di Enel, si prevede che il costo dell’indebitamento lordo di Gruppo raggiunga il 3,3% alla fine dell’arco di Piano, rispetto al 3,7% stimato a fine 2020, che è già 30 punti base inferiore alle attese.

Enel Capital Markets Day 2020, Piano Strategico 2021-2023: Finanza Sostenibile

Attualmente, le fonti di finanziamento sostenibile, comprese le emissioni obbligazionarie Sustainability-linked, i green bond e i sustainable loans, rappresentano circa un terzo dell’indebitamento lordo totale di Gruppo. Si prevede che l’incidenza di tali fonti sul debito lordo totale aumenti a circa il 50% nel 2023 e a oltre il 70% nel 2030, in quanto il Gruppo mira a rifinanziare progressivamente le emissioni in scadenza e raccogliere nuovi fondi tramite strumenti sostenibili.

Il costo del debito delle emissioni obbligazionarie Sustainability-linked del Gruppo è in media di circa 15-20 punti base inferiore alle emissioni obbligazionarie convenzionali, un livello che si prevede porterà a una riduzione del costo dell’indebitamento di Enel.

Enel Capital Markets Day 2020: Le parole dell'AD Starace e del CFO De Paoli

Durante la conferenza stampa sulla presentazione del Piano Strategico 2021-2023 l'Amministratore Delegato Francesco Starace e il CFO Alberto De Paoli hanno parlato del Piano Strategico rispondendo a giornalisti da tutto il mondo.

Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, ha risposto così alle domande: “Per il Cile e la semplificazione degli asset abbiamo completato il lavoro, non vediamo bisogno di semplificare ulteriormente la struttura. Il processo è già avviato, ci sono alcune varianti ma si sta seguendo lo stesso percorso che è stato già portato a buon fine in Cile e di conseguenza pensiamo di vedere il completamento entro la fine dell’anno. Avremo un maggior interesse da parte di Enel America, non riteniamo aumentare la quota in Enel Cile. Siamo fiduciosi che gli asset regolati continueranno ad esserlo in Cile, non c’è motivo di preoccuparsi.

La scelta sull’idrogeno verde è difficile farla, dipende dalla scelta del modello, è presto per dirlo. Dovremmo lavorare tutti per arrivare nel più breve tempo possibile. Adesso sarebbe un azzardo, si tratterebbe di mettere soldi in qualcosa che finirebbe presto. Come successe nel solare termico. Bisogna stare attenti a non fare sbagli, a noi converrebbe la produzione di idrogeno vicino al punto di consumo per non muovere idrogeno in giro, e occorrerebbero degli investimenti nelle reti. Si tratta di vedere in questi 4/5 anni qual delle due opzioni sarà più conveniente per i costi.

Per la fibra abbiamo Ufinet, non c’è bisogno di cambiare, si occupa di tanti paesi non è detto che si trovi un investitore che si trovi bene in tutti i paesi dell’America latina allo stesso modo.

L’opzione è fino al 2021 incluso, quindi ci vorrà del tempo prima di una decisione, si capirà se continuare con Ufinet oppure esercitare l’opzione, non c’è fretta. Vi è un potenziale di generazione valore, l’esperienza con Open Fiber ha confermato la scelta che abbiamo preso. Il controllo viene esercitato attraverso CDP altro azionista di Open Fiber, nel caso di uscita, CDP dovrà assumere il controllo operativo dell’asset.

Il solare in Italia nel 2022 e 2023 ha un totale di circa 100 MW; sono impianti a terra, arrivano in quelle date perché i percorsi sono partiti nel 2020, sono progetti solari fotovoltaici a terra che cominceranno a funzionare in quel periodo. Sulla Capacity Strategy non posso dire se faremo altre richieste o se presenteremo altre centrali perché è un tema di competizione a livello di operatori. Per l’idrogeno verde i 120MW sono progetti che pensiamo di presentare con Eni, per fare dei progetti che producano idrogeno per l’utilizzo nelle raffinerie.

La politica dei dividendi di Endesa è stata resa nota, non è cambiata rispetto a quella che stiamo presentando oggi, crediamo che Endesa parteciperà alle gare che sta preparando il governo spagnolo sulle rinnovabili. Penso che Endesa ritenga il programma del governo spagnolo un programma equo, pari a tutti coloro che partecipano. Ci sono normative di paesi europei per proteggere i propri asset, secondo me queste normative si stanno susseguendo rapidamente: è partita la Francia, l’Italia ha fatto qualcosa di analogo. Si tratta di una mossa difensiva, riferisce a influssi di investimenti che proviene da fuori Europa, sono convinto che sono misure che vengano prese da investimenti dall’ esterno, se ci sono investimenti da altri paesi europei credo che per una politica europea non vengano attuati.

Sull’eolico Onshore e solare ci basiamo su quello che vediamo oggi, se l’Offshore dovesse avere tempi più brevi e se fosse più consolidato per la fattibilità delle manutenzioni potremmo cambiare idea.
Per i sistemi di accumulo, è la prima volta che vengono inseriti in paino ma non è la prima volta che parliamo della capacità di Storage in diverse parte del mondo. Lo Storage è più competitivo e la tecnologia sta abbassando i format, quindi il numero delle aree del mondo dove lo Storage può avere senso aumenta, adesso stiamo cominciando a parlare di quantitativi congrui, faremo un Retrofitting di batterie in molti dei nostri asset che ora non abbiamo.

Molti dei piccoli operatori europei erano abituati a competere in un clima di incentivazione, la prossima ondata di installazione avvera ad incentivi zero, quindi per questo per gli operatori sarà più difficile reperire capitali per finanziare gli investimenti. Il solare e l’eolica andando avanti presenteranno rischi crescenti.

L’effetto Biden c’è a livello psicologico. Aiuterà in parte a dissipare dubbi in giro per il mondo del fatto che ci sia qualche incertezza. La crescita delle rinnovabili negli USA nel periodo di Bush, di Obama e di Trump è stata costante, guidata dalle politiche dei singoli stati. La sostanziale crescita è stata guidata da fortissima convenienza a livello economico e la invarianza dei crediti fiscali che gli Usa utilizzano da 80 anni per sviluppare gli investimenti. Non mi aspetto nessuna modifica ma una continuità in quello che è stato un grande sviluppo delle rinnovabili in uno dei mercati più belli del mondo.

La strategia si basa su progetti in esecuzione oppure su una proiezione ma abbiamo libertà nell’attribuire le risorse a seconda del rendimento dei progetti, le cifre indicate per i vari paesi dipendono dalla valutazione per assicurare la competitività. Non sono cifre certe, non è possibile spiegare la strategia su un solo anno. Investiremo in Colombia più di 1,5mld di euro, +30% rispetto al piano precedente. I principali progetti in Colombia sono lo sviluppo delle rinnovabili, abbiamo un progetto solare da 770 MW in costruzione e un progetto eolico per 200 MW. Stiamo investendo sulla qualità delle reti per aumentarne la qualità anche in Colombia, e lavoriamo anche con Enel X, lavoriamo sul trasposto elettrico per sostenere l’obiettivo dell’elettrificazione dei trasporti.

Nel modello stewardship annunciato e illustrato oggi, vediamo generazione di valore quando la nostra attività non crea valore aggiunto. Ora si può dibattere se questo sia il caso di Open Fiber, noi crediamo vi sia una grande opportunità di valore, se dovessimo decidere di vendere, venderemmo subito. Senza Open Fiber l’Italia sarebbe all’ultimo posto nella classifica europea sul digitale. Adesso si sta spostando verso l’alta classifica grazie ad Open Fiber che ha portato la fibra in moltissime case.

Se non ci fosse stato Open Fiber non si parlerebbe nemmeno di rete unica. Il fatto di aver fatto partire Open Fiber finalmente ha fatto muovere anche l’Italia nel mondo del digitale. Siamo contenti che questo sfoci in un rete aperta a tutti. In un certo senso ci ha confermato che abbiamo fatto bene a fare quello che abbiamo fatto.

Quando i lockdown in Europa sono terminati, a maggio, noi abbiamo ragionato sul lavoro che avevamo fatto (chi a casa chi fuori casa) abbiamo detto che non ci fossero condizioni diverse, il virus è ancora li, abbiamo deciso di lavorare in questa situazione fino a Natale. C’è stato un po’ di sorpresa nel sistema, ma poi tutti hanno capito che avevamo fatto bene. Lavorare in questa maniera ci ha permesso di proteggerci e rimanere motivati, nulla è cambiato dal punto di vista della nostra capacità motivazione e questo modello di lavoro, mi auguro che finisca, ma per adesso la situazione non è ancora stabile.

Qualunque misura che abbia impatto retroattivo su sistemi regolatori è un errore perché si distrugge la fiducia nei mercati, l’abbiamo visto nella Grecia e in altri paesi. Credo sia un errore. Non si è avuto effetto sulla curva di installazione dei progetti, ma nei prossimi anni capiremmo che si saranno rallentate procedure per progetti futuri durante la pandemia, molti non hanno lavorato con la stessa efficienza di prima, tutti vedremo dei ritardi per via della pandemia.

Non stiamo investendo nel gas perché non riteniamo che ci sia valore degli asset in futuro.
In Romania, riteniamo che offre molte potenzialità per gli investimenti futuri, ha un grosso potenziale per le rinnovabili, tutto ciò è in linea con il green, perseguiremo la crescita delle rinnovabili in questo paese. Trasformeremo le reti in reti digitali e poi il potenziale di servizi a valore aggiunto per clienti Retail e business. Abbiamo una base clienti molto attiva che può beneficiare dei nostri servizi.

Costantemente valutiamo il mix di asset che abbiamo nel mondo, perché il valore si sposta via via che noi modifichiamo il mix di generazione nei diversi paesi. In Russia siamo attivi in 4 progetti di ammodernamento e in 3 progetti in fase di costruzione. Non abbiamo ricevuto offerte per acquisto di asset e non siamo in procinto di vendita, per quest’anno non prevediamo cambiamenti, ma siamo impegnati nell’ammodernamento.

L’emergenza covid ha avuto un impatto doloroso, anche in Russia, ma direi che la performance del nostro personale in Russia è stata molto alta, e grazie a loro siamo riusciti ad ammortizzare il grosso shock. Speriamo che nella prossima primavera posiamo ritornare alla modalità. Non vedo differenza fra i vari paesi, tutti sono stati colpiti in egual misura.

In Brasile abbiamo puntato ad un equilibrio fra produzione e distribuzione. Oggi abbiamo una posizione per cui dobbiamo aggiungere più generazione, guardiamo a più distribuzione se ne troviamo il senso, non tutte le gare sono per noi interessanti. Saremo attivi nel ricercare l’opportunità.

Lo spazio nel quale dobbiamo lavorare si sta espandendo, c’è uno spazio che sarà ancor maggiore, meglio avere un’azienda solida come concorrente piuttosto che uno sviluppatore pazzo che è lì per un lasso di tempo limitato.

L’Italia ha un grosso potenziale idro, vi è una base geotermica importante, il carbone sta scemando, per la Spagna ci vorranno anche 10 anni, vi sono delle scadenze per la chiusura del nucleare in spagna e in questo tempo il carbone verrà eliminato e questo nucleare sarà sostituite da energie rinnovabili. Il rischio principale del business development in Europa, il rischio nasce sull’incertezza della concessione dei permessi, chi vuole sviluppare deve investire e il rischio dei permessi non possono permetterselo tutti."

Alberto De Paoli, Chief Financial Officer Gruppo Enel,  ha dichiarato: “Per il Cile, gli investimenti abbiamo un piano triennale, quindi per le risorse in Cile prevediamo dei miglioramenti sulla regolamentazione per poter avere investimenti nelle reti e avere un impatto sulla liquidità per le nuove misure, stiamo sostenendo il paese perché sappiamo che le iniziative stanno avendo un impatto positivo sulla popolazione, non intendiamo ridurre gli investimenti.

Sulla leva e il debito, confermiamo che noi nonostante un incremento gli investimenti importante manteniamo un livello di leva finanziaria basso. Questo lo facciamo perché in questa epoca di cambiamenti dobbiamo essere flessibili e avere la capacità di incrementare gli investimenti. Il piano prevede già un piano di rotazione degli asset perché riteniamo che ne derivi creazione di valore e posizionamenti efficaci dell’azienda. Il mondo delle acquisizioni è in effervescenza, noi siamo interessati a incrementare la nostra dimensione anche attraverso medie acquisizioni soprattutto nel mondo della distribuzione. Ovviamente potremmo usare un po’ della leva residua per le acquisizioni.

Il vantaggio è che l’azienda ha troppi comparti in settori diversi, è difficile ottenere l’ottimalizzazione di cassa, la ristrutturazione ci darà un business integrato e una finanza integrata. In Romania investiremo parecchio per avere un aumento percepibile degli standard di qualità della rete.

In Russia vogliamo soprattutto riqualificare l’azienda dopo la vendita degli impianti a carbone rimodernando gli impianti a gas, ci vuol un investimento per far questo, quindi l’azienda non vuol chiedere soldi agli azionisti quindi lavora ai dividendi per finanziare questi sviluppi, non ci sono intenzioni di modificare la politica dei dividendi né pensiamo di avere acconti sui dividendi.

Per quanto riguarda gli investimenti in Perù, prevediamo 600mln di euro ovvero un aumento del 40% circa di investimento. La principale quota riguarda la distribuzione, questo avverò anche negli altri paesi, perché l’obiettivo è aumentare la qualità delle nostre reti. Abbiamo dei programmi portati avanti da Enel X soprattutto per portare avanti i progetti di città sostenibili soprattutto a Lima.

Il Brasile è il paese dell’America Latina in cui investiamo di più di 5mld di euro nelle rinnovabili e nella distribuzione. L’investimento nella distribuzione si basa anche sugli scambi che abbiamo con le autorità e quindi alle misure relative alle iniziative post Covid sono importanti e ci possono portare a decidere gli investimenti così come abbiamo nel piano.

Nei prossimi 3 anni investiremo in Italia 14 miliardi di euro di cui in generazione circa 4 miliardi che sono 3 in rinnovabili e uno in generazione convenzionale. Investiremo oltre 8 miliardi di euro sulle reti (5 nel precedente) Retail e Enel X per circa 1 miliardo e mezzo di euro. Il precedente piano prevedeva investimenti per 9 miliardi di euro."

 

 

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