Ex Ilva, il giorno della verità per l'acciaieria di Taranto: vertice da dentro o fuori - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 12:03

Ex Ilva, il giorno della verità per l'acciaieria di Taranto: vertice da dentro o fuori

Il ministro Urso non concede proroghe, senza accordo salta il banco con conseguenze difficili da prevedere

di redazione economia

Ex Ilva, nuovo tentativo del governo: senza accordo, rischio caos 

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è arrivato a Palazzo Piacentini per le riunioni dedicate al rilancio dello stabilimento ex Ilva di Taranto. Lo riferiscono fonti del Mimit. Come concordato con gli Enti locali, la riunione sull’accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione inizierà alle 11,30. A seguire, gli incontri con le organizzazioni sindacali e le associazioni d’impresa, aperti anche alla partecipazione della Regione Puglia e del Comune di Taranto. "È il giorno della responsabilità e della verità", aveva dichiarato il ministro convocando le riunioni. Nuovo tentativo da parte del governo per trovare un’intesa con gli enti locali pugliesi sul futuro dell’ex Ilva.

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Oggi al ministero delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso vedrà prima il governatore della Puglia e il sindaco e il presidente della Provincia di Taranto, poi i sindacati e infine le aziende dell’indotto per chiudere sull’accordo di programma per rilanciare quella che fino a qualche anno fa era l’acciaieria più grande in Europa. Ma - sul fronte dei rappresentanti del territorio - nessuno scommette su un esito positivo. Il nodo è legato alla nave rigassificatrice che il Comune di Taranto e la Regione Puglia non vogliono, ma senza una soluzione simile produrre acciaio di qualità è considerato quasi impossibile. Si cerca una soluzione che accontenti tutti o potrebbero esserci conseguenze difficilmente prevedibili per il futuro dell'ex Ilva.

Ex Ilva: incontro Urso-Emiliano in vista del Tavolo al Mimit

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, hanno avuto un incontro al Mimit in preparazione della riunione sull’accordo di programma interistituzionale per la piena decarbonizzazione dell’Ex Ilva di Taranto. Al centro del confronto, la ricerca di una soluzione condivisa per offrire certezze ai lavoratori e alle imprese dell’indotto e una prospettiva concreta di piena decarbonizzazione e di rilancio produttivo del sito siderurgico di Taranto. 

“Noi siamo qui su richiesta esplicita degli enti locali e in particolare del sindaco di Taranto che ha chiesto questa data per un ulteriore incontro. Sono contento che il sindaco, sia pure in video conferenza, parteciperà. È evidente che lo spirito al quale partecipiamo a questo evento è quello di creare i presupposti per un accordo con il Governo. Siamo qui per trovare un accordo, non fingere per trovare un accordo, che è la mia posizione da sempre”. Lo ha detto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, prima di entrare al Mimit per la riunione sulla decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto con il ministro Adolfo Urso.

“Capiamo benissimo che ci sono posizioni territoriali che creano un clima di tensione, anche legittimo e comprensibile a Taranto, che il sindaco non può ignorare queste posizioni, ma questo è il momento nel quale bisogna uscire dal dramma industriale dell’ex Ilva. Bisogna decarbonizzarla, bisogna abbattere tutte le emissioni pericolose che attualmente sono in corso, grazie all’Aia che purtroppo è stata emessa in mancanza di accordo che potesse inserire nell’Aia le date e le modalità della decarbonizzazione. La decarbonizzazione è il pilastro di questo accordo”. Lo ha detto il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, sull’ex Ilva di Taranto prima di entrare al Mimit per l’incontro con il ministro delle Imprese, Adolfo Urso.

Il secondo pilastro di questo accordo - ha proseguito - è la tutela dei livelli occupazionali. Anche attraverso una call mondiale, bisogna trovare il modo di reimpiegare tutti gli addetti della fabbrica, che sono tantissimi e non si può immaginare che l’accordo possa sacrificare qualcuno. La Regione Puglia è disponibile a fare la sua parte nella ricollocazione degli esuberi e a ricollocarli nella maniera migliore anche incrementando e diversificando le attività nell’area di Taranto".

E ha aggiunto: "Il terzo punto sono le compensazioni. Taranto ha bisogno di tante cose in materia di sanità, di controlli ambientali, di cultura. Ha bisogno di uscire dalla monocultura dell’acciaio e deve diventare una grande capitale del Mediterraneo. Le compensazioni saranno oggetto di discussione diretta o collegate all’accordo che stiamo per firmare, ma su questo punto non possiamo fare un passo indietro. In questi termini - ha concluso Emiliano - in buona fede e in leale collaborazione con il Governo, possiamo dare un futuro a una struttura industriale strategica per il Paese ma anche per la Puglia e Taranto stessa. Mandare a casa 18mila persone facendo chiudere la fabbrica per implosione attraverso condizioni impossibili da soddisfare, è una catastrofe che la città, la Puglia e credo anche l’Italia non possono sopportare”. 

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