Ex Ilva, in 4mila in Cig e accordo lontano per la cessione. Il governo: "Fase drammatica" - Affaritaliani.it

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Ex Ilva, in 4mila in Cig e accordo lontano per la cessione. Il governo: "Fase drammatica"

Il sottosegretario Mantovano: "Preoccupati ma non rassegnati"

di redazione economia

Ex Ilva, fumata nera al vertice a Palazzo Chigi: azeri sempre più lontani da Taranto

La situazione per l'ex Ilva di Taranto si complica sempre di più e ora ad ammetterlo è anche il governo. Tutto parte dall'episodio avvenuto qualche settimana fa, nel pieno delle trattative per la cessione dell'acciaieria agli azeri di Baku Steel. Un grave incendio che si è verificato all'altoforno 1, per motivi ancora tutti da accertare, con rimpallo di responsabilità tra azienda, procura e governo, ha provocato lo spegnimento definitivo dell'impianto, cosa che si sarebbe dovuta evitare a ogni costo, visto che per riaccenderlo ora serviranno mesi. Questo ha provocato una serie di conseguenze, produzione dimezzata e circa 4mila lavoratori messi in cassa integrazione. Il grave incidente ha provocato anche una reazione del possibile acquirente azero che secondo i sindacati avrebbe fatto un passo indietro e questo avrebbe portato la trattativa per la cessione su un binario morto.

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L’incontro di ieri a Palazzo Chigi fra governo, azienda e sindacati si è concluso con un nulla di fatto. Dopo aver sfiorato la rottura, le parti si aggiornano alla prossima settimana. All’orizzonte - riporta La Repubblica - non si intravvedono vie d’uscita. Le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in apertura di riunione, lasciano poco spazio all’ottimismo. "Il momento è particolarmente drammatico ma la situazione non è ancora definitivamente compromessa. Siamo preoccupati, ma non rassegnati".

Ilva: altoforno spento, Cig e cessione a rischio

Il sottosegretario non risparmia una stoccata ai pm del capoluogo jonico. "Verrebbe la tentazione di dire che le proteste, più che giustificate, andrebbero rivolte a uffici diversi da Palazzo Chigi o dal ministero del Lavoro - osserva - però non è assolutamente questo l’intento, perché noi ci assumiamo fino in fondo la responsabilità di governare questa crisi". Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, assicura che il confronto con gli azeri di Baku Steel va avanti e che il governo vuole garantire la ripresa produttiva e la decarbonizzazione.

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