Economia
F2i accelera nelle tlc: ora vuole Retelit. "Contatti informali". Boom in Borsa

Il principale fondo infrastrutturale italiano starebbe ragionando a un aumento di capitale riservato in Retelit per prenderne la maggioranza
Solo "contatti informali". Retelit, società di servizi dati e infrastrutture per il mercato delle tlc quotata a Piazza Affari, alza il velo sulle fondatezza delle indiscrezioni su un possibile merger con F2i, il principale fondo italiano attivo nelle infrastrutture che mira al ritorno nel business delle telecomunicazioni attraverso 2iFiber, il braccio ad hoc di F2i nel cui capitale c'è anche al 20% il Fondo Marguerite: fondo lussemburghese dedicato a invenstimenti infrastrutturali in Europa.
Dopo aver rilevato Infracom a giugno, aver lanciato l'Opa su Mc-link a fine luglio e raggiunto un accordo per l'acquisto del 90% del capitale di KPNQwest Italia, secondo alcuni rumors F2i starebbe ora ragionando su un possibile merger attraverso un aumento di capitale riservato in Retelit, facendo arrivare il fondo guidato da Renato Ravanelli a detenere una quota di maggioranza della società. Lo scenario, dai tempi non ancora preventivabili, ha messo le ali al titolo Retelit in Borsa, spingendolo fino a 1,498 euro con un rialzo dell'8%.
Dopo la precisazione, le azioni del gruppo amministrato da Federico Protto hanno ridotto leggermente i rialzi ma si sono mantenute comunque in positivo. I volumi sono già elevati e pari a 6,6 milioni di pezzi, corrispondenti al 4% del capitale.
In un report di stamattina, Banca Akros aveva evidenziato la mancanza di chiarezza sui termini dell'eventuale deal. A detta degli analisti finanziari, il limite principale sarebbe "la valutazione attuale della società che salvo un aggiornamento del business plan sembra correttamente valutata". La speculazione potrebbe comunque sostenere il prezzo dell'azione nel breve termine.