Fed, Treasury per la liquidità in dollari. Piazza Affari positiva. Ok Atlantia
Powell che scambia T-bond in valuta Usa con le altre banche centrali
Le Borse europee chiudono il mese di marzo con una seduta ad alta volatilità ma positiva sul finale. A Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in rialzo dell'1,06%, dopo aver cambiato piu' volte direzione. Andamento altalenante anche per gli altri principali listini: sul finale bene Francoforte e Londra, leggermente piu' indietro Parigi. Mentre i numeri della diffusione dei coronavirus nel mondo continuano a salire, in Europa non si e' ancora arrivati a un accordo per un intervento comune da parte dei Paesi della zona euro. La Germania, con il ministro delle Finanze, ha ribadito la contrarieta' ai coronabond.
Intanto, negli Usa la Federal Reserve ha varato una nuova misura d'emergenza per consentire alle banche centrali estere un piu' facile accesso alla liquidita' in dollari, quando ci sono voci di possibili ulteriori interventi da parte del governo federale dopo il maxi piano approvato la scorsa settimana.
Tra i titoli del Ftse Mib, i i piu' premiati dagli acquisti sono stati quelli Atlantia (+7,27%), sull'attesa di una soluzione con il governo per il dossier Autostrade per l'Italia, ed Eni (+7,3%), che ha recuperato terreno sul rimbalzo del greggio dopo i minimi da 18 anni di ieri. In chiusura dei mercati europei, il contratto consegna Maggio sul Wti si attesta a 20,64 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Brent del Mare del Nord a 22,7 dollari al barile. Infine, sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,0998 dollari (1,099 in avvio e 1,1042 alla vigilia), e a 118,356 yen (119,171 e 119,224), con il biglietto verde che vale 107,608 yen (108,355 e 107,945).
Sul finale, il Dax30 a Francoforte ha messo a segno un rialzo dell'1,22%, ancora meglio ha fatto l'Ibex35 a Madrid che ha guadagnato l'1,8%. In positivo anche il Ftse100 a Londra, salito dell'1,95%, meno brillante la performance del Cac40 a Parigi (+0,4%). Sul finale i titoli in positivo hanno allungato il passo e anche azioni che erano state deboli per gran parte della seduta hanno invertito la rotta, sostenute dal miglior clima generale. Oltre ad Atlantia ed Eni, gli acquisti sul Ftse Mib hanno premiato Buzzi Unicem (+4,35%) e Fca (+4,15%). La casa automobilistica ha avviato una serie di iniziative per sostenere la liquidita' del gruppo, compresa la riduzione dei compensi di manager e amministratori.
Inoltre i sindacati hanno fatto sapere, al termine di un incontro con l'azienda, che Fca non ha in programma di rivedere il piano industriale. Bene anche Azimut (+4,11%) e Unipol (+3,64%). Sotto i riflettori Tim (+3,42%), che beneficia di commenti positivi degli analisti, anche se la questione Open Fiber sembra in fase di stallo. Inversione di rotta sul finale per Cnh Industrial (+1,6%), che ha cancellato la guidance 2020 e detto che dara' nuove indicazioni alla pubblicazione dei risultati del primo trimestre.
Recupero sul finale anche per Intesa Sanpaolo (+1,2%), che ha rimandato la distribuzione del dividendo 2019 venendo incontro alle richieste della Bce. Ancora sotto pressione Unicredit (-1,75%), e tra i bancari debole anche Banco Bpm (-1,03%), che in giornata ha annunciato la sospensione della cedola. Peggior titolo del Ftse Mib e' stato quello di Prysmian (-4,67%), dopo l'annuncio del taglio del 50% del dividendo e che valutera' comunque la distribuzione del resto.
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