Grecia, le banche vanno verso il bail-in. E per Atene la ripresa si allontana - Affaritaliani.it

Economia

Grecia, le banche vanno verso il bail-in. E per Atene la ripresa si allontana

Nell’attesa che si chiarisca se ci sarà e in che misura un “bail-in” e di quanti miliardi di euro hanno concretamente bisogno le banche greche, si discute anche se il modo migliore per procedere sia poi di varare una “bad bank” sul tipo di quanto fatto da Spagna e Austria, cui conferire i crediti problematici, o se scegliere la via di una nazionalizzazione temporanea degli istituti, come fatto ad esempio in Gran Bretagna durante la crisi 2008-2009. Nel primo caso il problema sarà come sempre valutare correttamente gli asset problematici e trovare intermediari disponibili ad acquistarli, nel secondo si tratterà di capire quali e quanti costi si potranno o dovranno addossare ai contribuenti greci od europei ed in cambio di quali trasformazioni e ristrutturazioni, anche in questo caso con inevitabili (ma non semplici da fare) cessioni di asset.

Il tutto contribuisce, ultimo ma non meno importante punto, a rendere sempre più aleatoria l’ipotesi che Atene possa creare un fondo a cui conferire 50 miliardi di asset pubblici da collocare poi sul mercato per garantire coi proventi di tali privatizzazioni gli aiuti ricevuti a livello sovrano. Insomma: forse ha ragione il ministro Pier Carlo Padoan quando dice che la fase peggiore della crisi greca è alle spalle, ma a giudicare dai sintomi il paziente non tornerà in salute troppo in fretta. Così ai rimbalzi delle quotazioni delle quattro maggiori banche greche visti sul finire della settimana non è detto segua un periodo di tranquillità, anzi.

Luca Spoldi