Economia
Il Bitcoin sfonda tutti i record, ma il dollaro affonda: ecco perché i mercati puntano al rischio
Gli investitori scommettono che la Federal Reserve riprenderà a tagliare i tassi di interesse a partire dal mese prossimo

Salgono le crypto ma il dollaro scende: ecco che cosa succede
Con le criptovalute in forte ascesa per gli analisti il segnale è chiaro: i mercati sono pienamente orientati al rischio. Tanto che il bitcoin ha raggiunto un picco record insieme all'azionario globale, vista la quasi certezza di un taglio dei tassi di interesse negli Usa che rafforza la propensione al rischio ma pesa sul dollaro che infatti è ai minimi storici. Il bitcoin ha dunque molti punti a favore viste le prospettive di tassi di interesse più bassi in un contesto normativo favorevole insieme a una forte raccolta da parte degli investitori istituzionali.
Tra le crypto anche l'ether è in forte ascesa e oscilla vicino al suo massimo registrato nel novembre 2021. L'ether è diventato il token preferito da chi cerca rendimenti alti. Quest'anno è cresciuto del 42%, superando il rialzo del 32% del bitcoin. Gli investitori scommettono che la Federal Reserve riprenderà a tagliare i tassi di interesse a partire dal mese prossimo. Del resto gli operatori stanno cominciando a scontare un taglio di 50 punti base dopo le dichiarazioni del segretario al Tesoro Scott Bessent. "Se avessimo visto quei dati a maggio e a giugno, credo che avremmo potuto avere tagli dei tassi a giugno e luglio. Ci sono ottime possibilità di un taglio dei tassi di 50 punti base a settembre", ha detto Bessent in un'intervista a Bloomberg.
Il presidente della Fed Jerome Powell, spesso se non sempre criticato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per non aver ancora tagliato i tassi, dovrebbe intervenire la prossima settimana a un evento della banca centrale nel Wyoming. E dunque l'attenzione si concentrerà su quanto dirà rispetto al percorso da percorrere negli Usa sul fronte della politica monetaria. Bessent ha anche affermato che la Banca del Giappone probabilmente alzerà i tassi di interesse,essendo in ritardo nell'affrontare il rischio inflazionistico, il che ha portato a forti guadagni dello yen che è rimasto intorno al livello più alto delle ultime tre settimane.
Il dollaro invece è in forte contrazione e da quando Donald Trump è alla Casa Bianca, ossia dal 20 gennaio scorso, ha perso l'11% di valore. Gli esperti rilevano che il presidente americano è molto focalizzato sul rilancio del manifatturiero e sulla riduzione del disavanzo commerciale, costringendo le banche centrali a diversificare le proprie riserve, spostandosi progressivamente dal dollaro verso altre valute come l'euro, lo yuan cinese e il franco svizzero che infatti è ai massimi.