Immobiliare, gli italiani preferiscono comprare piuttosto che andare in affitto: cresce la domanda di case in vendita (+12,4%) - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 11:45

Immobiliare, gli italiani preferiscono comprare piuttosto che andare in affitto: cresce la domanda di case in vendita (+12,4%)

La pressione di domanda di case in vendita cresce ancora (+12,4%). Diminuisce quella di affitto (-16,5%)

di Matteo Posci

Immobiliare, la crescita dei canoni (+6%) svantaggia i potenziali locatari. Salgono anche i prezzi di vendita, ma in maniera più contenuta (+2,6%)

Nel terzo trimestre del 2025 (luglio-settembre) trovano conferme le dinamiche che il mercato immobiliare ha mostrato nell’ultimo periodo: sul fronte della pressione di domanda, il settore degli affitti mostra una contrazione, mentre quello delle vendite ribadisce i segnali incoraggianti evidenziati fin dalla seconda metà dello scorso anno. Rispetto agli stessi tre mesi del 2024, la pressione di domanda per le case in vendita è infatti aumentata del 12,4%, mentre quella per le locazioni è diminuita del 16,5%.

Sono queste alcune delle evidenze tratte dall’Osservatorio trimestrale del mercato residenziale realizzato da Immobiliare.it Insights, proptech company guidata da Luke Brucato del gruppo Immobiliare.it.

L’offerta di immobili in vendita si è contratta rispetto a 12 mesi fa (-1,3%), mentre quella di immobili in affitto è cresciuta del 29,3%.

Guardando ai prezzi, si nota una crescita in entrambi i settori nel trimestre, ma gli affitti sono aumentati in misura decisamente maggiore, di oltre il doppio, rispetto alle vendite: nel primo caso si riscontra infatti un +6%, nel secondo invece un +2,6%. Attualmente, per acquistare un immobile nel Paese servono mediamente 2.114 euro/mq, mentre per affittare bisogna prevedere una spesa media di 14,3 euro/mq.

"Giunti ormai quasi alla fine dell’anno, si può stilare un primo bilancio di come si è mosso il mercato immobiliare in questo 2025 – commenta Paolo Giabardo, Direttore Generale di Immobiliare.it. – La tendenza è ormai chiara: le compravendite sono ripartite con maggiore slancio, sostenute da una rinnovata fiducia da parte degli acquirenti, da condizioni creditizie in lieve miglioramento e da una maggiore stabilità economica generale. Si tratta di segnali importanti, che indicano una ripresa graduale ma solida dopo un periodo caratterizzato da incertezza e attese. Al contrario, il mercato delle locazioni sta attraversando una fase di rallentamento, segnando una prima battuta d’arresto dopo il boom registrato negli anni post-pandemia. Si intravedono tensioni del mercato, derivanti da un aumento dei canoni più che proporzionale all'aumento dei salari, soprattutto nelle grandi città".

Affitto: l’andamento nelle varie macroaree del Paese


 

A trainare verso l’alto i prezzi di affitto è soprattutto il Centro, che nel terzo trimestre di quest’anno ha registrato una crescita di oltre il 10% rispetto a 12 mesi fa. Più contenuti rispetto alla media nazionale invece i rialzi di Nord-Ovest (+4,6%) e Isole (+4,2%). Il Centro è anche l’area in cui la pressione di domanda è calata maggiormente nel periodo considerato (-19,6%), mentre la diminuzione più contenuta si è verificata ancora una volta nelle Isole (-6,9%).

Si notano differenze rilevanti nel comportamento di prezzi e domanda di locazioni anche tra grandi e piccoli centri 2 : la pressione di domanda cala molto più drasticamente nel primo caso (-26,4%) che nel secondo (-8,8%). Tuttavia, i prezzi sono cresciuti più nelle piccole città (+5%) piuttosto che nelle grandi (+3,7%).

L’offerta è invece salita ovunque a due cifre nel periodo, con incrementi quasi del 40% nelle grandi città e di oltre il 20% nelle piccole. Tra le diverse macroaree della Penisola, il Nord-Est è quella in cui lo stock è aumentato maggiormente nell’ultimo anno (+36,6%).

Vendita: l’andamento nelle varie macroaree del Paese

Passando alle vendite, il discorso è opposto rispetto a quello sulle locazioni. La pressione di domanda è infatti aumentata ovunque nel terzo trimestre dell’anno, con incrementi sempre superiori al +10%. Le Isole arrivano addirittura a un +15,3%, mentre l’ascesa più contenuta si verifica al Nord-Est (+10,8%). Proprio quest’ultima area è però quella in cui i prezzi sono cresciuti di più in 12 mesi, +4,6%. Si nota, al contrario, una stabilità pressoché assoluta sia al Sud (+0,9%) che nelle Isole (+0,7%).

A differenza di quanto riscontrato per le locazioni, nelle vendite grandi città e piccoli centri si comportano allo stesso modo a livello di domanda, con incrementi in entrambi i casi intorno al +12,5%. I prezzi, però, solo saliti molto di più nel primo caso (+5%) piuttosto che nel secondo (+2,1%).

Per quanto concerne l’offerta, Sud e Isole si discostano dalla tendenza nazionale di decrescita, con un +4% e un +1,2% rispettivamente. Cali invece molto simili, tra il -2% e il -3%, al Nord-Ovest, al Nord-Est e al Centro.

Affitto: la situazione attuale in regioni e città

La Valle d’Aosta si conferma la regione in assoluto più cara per affittare casa in Italia, con canoni che hanno sfondato il tetto dei 22 euro/mq in seguito a una crescita del 14,1% nell’ultimo anno. Al secondo posto la Lombardia (18,7 euro/mq medi). La Basilicata rimane invece la regione più economica in assoluto (7,1 euro/mq) e i canoni sono in netto calo rispetto al terzo trimestre del 2024 (-9,4%).

Tra i capoluoghi di regione, Milano rimane imbattibile (22,5 euro/mq), ed è anche la città più costosa della Penisola, ma non si notano variazioni nell’ultimo anno (+0,1%). Firenze, invece, che è al secondo posto con 21,3 euro/mq, continua a salire (+5,3% nel periodo). Roma rimane terza (18,2 euro/mq, cresciuta dell’11,2% nel trimestre) davanti a Bologna (17,1 euro/mq).

Vendite: la situazione attuale in regioni e città


 

I grandi centri sono quelli che superano i 250.000 abitanti, i piccoli rimangono al di sotto di tale soglia. Il Trentino-Alto Adige mantiene il primato di regione più onerosa per acquistare un immobile, con 3.573 euro/mq medi (+3,8% in 12 mesi). La Calabria resta invece la più conveniente, con 953 euro/mq.

Milano è in testa anche nella classifica dei prezzi di vendita (5.564 euro/mq medi), in crescita del 2,3% rispetto a 12 mesi fa. Firenze è seconda anche in questo caso (4.669 euro/mq, +9% in un anno), mentre Bologna è di poco davanti a Roma (3.685 euro/mq vs. 3.641 euro/mq).

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