Industria, l'Italia guida la ripresa: a fine 2021 rialzo del 9,3% sul 2019 - Affaritaliani.it

Economia

Industria, l'Italia guida la ripresa: a fine 2021 rialzo del 9,3% sul 2019

Nei primi otto mesi l'industria mette a segno una crescita del 18,5%, assottigliando al 2% il divario rispetto alla situazione pre Covid

Industria, recupero dei livelli pre-Covid: nei primi 8 mesi crescita del 18,5% 

Segnali positivi dalla manifattura italiana che si appresta a recuperare i livelli pre Covid, se non a superarli, entro la fine del 2021. Secondo quanto emerge dal rapporto Analisi dei settori industriali realizzato da Intesa Sanpaolo insieme a Prometeia l'industria mette a segno dei numeri migliori rispetto al quadro europeo. Nel dettaglio, nei primi otto mesi dell'anno l'indice di produzione industriale ha segnato una crescita del 18,5% in termini tendenziali, performance "che consente all'industria italiana di assottigliare al 2% il divario rispetto alla situazione pre Covid, ritardo nettamente inferiore a quello che caratterizza le manifatture tedesca in ribasso del 7,3%, francese giù del 6,9% e spagnola in discesa del 3,5%.  

Inoltre, per i prossimi mesi ci si attende "una fase finale dell'anno ancora improntata al recupero dei livelli di attività, come implicito nell'andamento degli indici di fiducia, ma su ritmi che andranno affievolendosi, soprattutto in termini tendenziali, nel confronto con una seconda metà del 2020 che era già stata di brillante ripresa".  Nel complesso, quindi, per il 2021 si stima "un incremento dell'11,2% del fatturato a prezzi costanti, che andrà a chiudere il gap sul pre Covid (+0,8% sul 2019), e del 20,6% a prezzi correnti in crescita del 9% sul 2019. 

Il trend positivo continuerà poi nei prossimi anni, con attività manifatturiera vista "lungo un sentiero di rapido sviluppo nel biennio 2022-2023 a un tasso medio annuo di crescita del 4,2% a prezzi costanti, che a fine 2023 spingerà il fatturato deflazionato al +9,4% rispetto al pre Covid". 

Guardando ai singoli settori, sottolinea il rapporto, a fine 2021 dieci su 15 avranno completato il recupero dei livelli pre Covid, a partire da quelli appartenenti al sistema casa, che guidano la classifica: prodotti e materiali da costruzione (+12,7% medio nel 2021 rispetto al 2019), elettrodomestici (+7,6%) e mobili (+6,5%). Bene anche i settori produttori di beni intermedi, come altri intermedi (+3,4%), intermedi chimici (+2,9%), prodotti in metallo (+1.6%) e metallurgia (+0,5%), trainati dalla ripresa di automotive e meccanica, oltre che dalle costruzioni.

Le previsioni sono poi favorevoli per l'elettrotecnica (+3%), "che sta beneficiando della vivacità del ciclo degli investimenti, in particolare di quelli in chiave green", per alimentare e bevande (+2,3%) e farmaceutica (+0,9%), "che pur avendo rallentato nel ritmo di crescita tendenziale, nel confronto con un 2020 brillante, si posizioneranno a fine anno al di sopra dei livelli di fatturato pre crisi". 

Rimarrà invece "un divario moderato sui livelli di attività 2019 per elettronica (-1,2%) e il largo consumo (-2%), così come per i settori produttori di beni di investimento, meccanica (-1,5%) e autoveicoli e moto (-1,8%). Chiude la classifica il sistema moda, dove il gap sui livelli pre-Covid resterà ampio a fine 2021 (-8,9%).