Finanza e investimenti, l'Italia da ultima della classe è diventata modello per l’Europa. La benedizione del Financial Times - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 13:58

Finanza e investimenti, l'Italia da ultima della classe è diventata modello per l’Europa. La benedizione del Financial Times

Il mercato azionario italiano ha superato i concorrenti continentali con l’indice di riferimento FTSE MIB in rialzo di circa il 120%, contro un rialzo del 60% per l’indice FTSE Eurofirst 300 del mercato europeo più ampio

di Vincenzo Caccioppoli

Il Financial Times applaude l’Italia: “Da anello debole dell’Europa a storia di successo”

“L’Italia, spesso liquidata in passato come l’anello debole dell’Europa, è diventata una storia di successo. Questo è dimostrato chiaramente dal verdetto degli investitori. Il suo mercato azionario ha superato i concorrenti continentali negli ultimi cinque anni, con l’indice di riferimento FTSE MIB in rialzo di circa il 120%, contro un rialzo del 60% per l’indice FTSE Eurofirst 300 del mercato europeo più ampio. I mercati obbligazionari raccontano una storia simile.” 

Questa è almeno è quello che sostiene sul Financial Times Stefano Caselli, professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università Bocconi di Milano. Il professore, nel suo articolo, riconosce come la stabilità, la credibilità fiscale e i punti di forza industriali del paese abbiano dato vita ad un circolo virtuoso che ha reso il paese un modello per l’Europa intera. Per rafforzare questa tesi cita i dati sullo spread che il governo Meloni ha trovato il giorno del suo insediamento (spread tra Italia e Francia vicino a 1,8, mentre nel 2019 era addirittura al 2,9, mentre ora questo divario si è azzerato). “Non si tratta solo di un cambiamento di opinione sul miglioramento della posizione fiscale dell’Italia, ma di un cambiamento politico.

Stabilità e disciplina hanno sbloccato i profondi punti di forza industriali del Paese. Se l’Europa non ne trarrà insegnamento, sprecherà un’opportunità generazionale e si ritroverà ancora più indietro rispetto a Stati Uniti e Cina”, dice ancora Caselli. Nel lungo articolo del Financial Times ricorda anche che secondo le previsioni del Fmi, il rapporto debito/Pil si stabilizzerà intorno al 127% per i prossimi cinque anni, grazie anche ad una cosa che fino ad ora era sconosciuta all’Italia, la stabilità politica. Caselli poi elogia che la nuova manovra di bilancia mira a portare il rapporto debito/Pil al di sotto del 3%, auspicando quindi un ulteriore miglioramento del rating sul debito stesso. 

“Le aspettative sono elevate anche per la legge italiana sui mercati finanziari, attualmente in fase di approvazione. Redatta da un pool di esperti indipendenti – di cui ero membro. La riforma mira a semplificare e chiarire il quadro normativo per gli investimenti in Italia”. Una riforma, anche quella attesa da anni, che dovrebbe dare nuovo impulso a banche e compagnie assicurative per “capitalizzare lo slancio dell’Italia”.

Inoltre, la riforma servirà, sempre secondo l’economista, a sbloccare i troppi fondi depositati in conti correnti, immobili e titoli di Stato, liberando risorse per gli investimenti in azioni e obbligazioni societarie. E cita, a modello, il fondo strategico indiretto di Cassa Depositi e Prestiti. Il governo Meloni è riuscito a liberare il paese da quella sorte di sindrome da ultimo della classe che non gli si addice “I fondamentali dell’economia italiana sono sempre stati presenti, ma spesso trascurati. L’Italia rimane l’ottava economia mondiale e la terza nell’UE per PIL. È la seconda potenza manifatturiera europea, con un’esportazione di beni per 612 miliardi di euro nel 2024 e un surplus commerciale di 46 miliardi di euro.

Anche la scelta della Meloni, che sta puntando molto sul Piano Mattei per far diventare l’Italia un punto di riferimento tra Europa e Africa, sembra azzeccata, considerando come la posizione geografica aggiunga un ulteriore vantaggio: “40 porti principali e 42 aeroporti rendono l’Italia la porta naturale dell’UE verso i mercati del Mediterraneo e del Nord Africa”. A questo si aggiungono università di livello mondiale e generosi incentivi fiscali per attrarre espatriati e professionisti internazionali. “L’Italia offre un mix di qualità della vita e capitale intellettuale che pochi paesi possono eguagliare. In un mondo dominato dalla volatilità, l’Italia è un porto non solo per gli investitori, ma anche per i talenti”. Una disamina questa che cozza terribilmente con la narrazione di certa sinistra che invece lamenta come sotto questo governo si stia assistendo ad un aumento del fenomeno della “fuga dei cervelli”. 

Infine, Caselli conclude con un monito all’Europa, che è quello di osservare attentamente a quello che accade nel nostro paese, che sarebbe ai suoi occhi, un modello da seguire (cosa davvero impensabile fino a qualche anno fa). “Questo capovolgimento di rotta è un banco di prova per l’Europa. L’Italia dimostra cosa succede quando stabilità politica, credibilità fiscale e forza industriale sono allineate. L’UE dovrebbe cogliere l’attimo. Deve accelerare il consolidamento bancario per creare attori in grado di competere a livello globale. La lezione dell’Italia è chiara: la competitività nasce dalla disciplina, dalla scala e dall’apertura al capitale.”

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