Joachim Nagel (Bundesbank): "Ottimo lavoro della Bce con Lagarde. Sui dazi nessuno vince, ma gli Usa rischiano prezzi più alti" - Affaritaliani.it

Economia

Joachim Nagel (Bundesbank): "Ottimo lavoro della Bce con Lagarde. Sui dazi nessuno vince, ma gli Usa rischiano prezzi più alti"

L'intervento del presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, a Young Factor, l’iniziativa promossa dall'Osservatorio Permanente Giovani - Editori in collaborazione con Intesa Sanpaolo

di redazione economia

Nagel (Bundesbank): "Inflazione domata grazie alla BCE. I dazi? Perdono tutti, ma gli americani pagheranno di più"

"Abbiamo fatto molto negli ultimi due, tre anni e mezzo per la stabilità dei prezzi. Abbiamo gettato le basi e ora la responsabilità sta ai politici". Con queste parole, il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, ha tracciato un bilancio netto durante il suo intervento a Young Factor, l’iniziativa promossa dall'Osservatorio Permanente Giovani - Editori in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un evento in cui Affaritaliani.it era presente e dove l’alto banchiere ha messo in chiaro il ruolo chiave svolto dalla Banca Centrale Europea nella lotta all’inflazione.

Nagel ha sottolineato come "abbiamo centrato il nostro target del 2% e posso dire che questo consiglio ha fatto un ottimo lavoro sotto la leadership di Christine Lagarde". La Bce, secondo il presidente della Bundesbank, ha saputo muoversi con coerenza: "Il Consiglio direttivo nel suo complesso ha avuto una comprensione condivisa di quello che andava fatto – ha detto – e siamo sulla strada giusta per quanto riguarda le politiche monetarie". 

Non solo politica monetaria. Joachim Nagel ha affrontato anche il tema caldo dei dazi commerciali, con una posizione netta e senza giri di parole: "I dazi sono una pessima idea. Nessuno vince con il protezionismo ma tutti perdono".  Nagel ha auspicato prudenza e diplomazia, ricordando che eventuali contromisure europee dovranno essere valutate con attenzione. “Uno scontro testa a testa non va bene – ha precisato –. Si sta pensando a un compromesso perché è meglio trovare una soluzione a metà strada, ma c'è un tema di rapporti di forza”.

L’Europa, ha ribadito, ha tutte le carte in regola per trattare da pari a pari con Washington: "Siamo un'economia piuttosto forte, abbiamo un mercato di 450 milioni e questo è chiaro anche all'amministrazione americana".L’eventuale mancato accordo, secondo Nagel, avrebbe un costo alto proprio per gli USA: “Se non si arriva a un compromesso i prezzi più alti saranno pagati dagli americani. Quindi credo che ci sia la possibilità di arrivare a un compromesso”.

Tornando alla politica monetaria, Nagel ha ribadito che "abbiamo fatto quello che potevamo per la stabilità dei prezzi e dei tassi" e che ora, con l’obiettivo di un’inflazione al 2% praticamente raggiunto, “siamo assestati in territorio neutro”. Un chiaro messaggio ai mercati (e forse anche ai governi) per sottolineare che il tempo delle decisioni difficili da parte delle banche centrali è finito. E che adesso, la palla passa alla politica fiscale.