Mercato del lavoro sempre più debole, ma il Pil "resiste": l'economia Usa a "forma di K" tra IA, tasse e immigrazione  - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 14:03

Mercato del lavoro sempre più debole, ma il Pil "resiste": l'economia Usa a "forma di K" tra IA, tasse e immigrazione 

Il commento di Xiao Cui, Senior Economist di Pictet Wealth Management

L'analisi tra commercio, tasse, ricchezza, immigrazione e il divario dell'intelligenza artificiale

L’economia statunitense attualmente vive un paradosso: il mercato del lavoro mostra segni di debolezza, ma la crescita del PIL rimane resiliente. Una serie di fattori che si sono verificati quest'anno, tra cui i dazi doganali, il “One Big Beautiful Bill”, l'accumulo diseguale della ricchezza, politiche migratorie restrittive e il boom dell'AI, contribuiscono a spiegare questo disallineamento. Il concetto di economia a forma di K, che si verifica quando le performance divergono tra i diversi gruppi demografici e settori, risulta appropriato.

Uno scenario rialzista prevederebbe un restringimento della curva “K”, con una ripresa delle famiglie a basso reddito favorita da stimoli fiscali (sotto forma di rimborsi fiscali più elevati) che entreranno in vigore nella prima metà del prossimo anno. Altri fattori rialzisti includono un aumento della produttività legato all’AI e una ripresa ciclica del settore immobiliare. Nonostante ci aspettiamo che il mercato del lavoro rimarrà in una fase di basse assunzioni e bassi licenziamenti, un aumento di questi ultimi potrebbe indebolire significativamente i consumi. Inoltre, un’eventuale correzione dei mercati finanziari potrebbe comprimere l’effetto ricchezza, determinando un rallentamento della spesa della fascia alta del reddito.

Nonostante la disponibilità limitata di dati recenti a causa dello shutdown governativo, la crescita del terzo trimestre appare robusta, ma si prevede un rallentamento entro fine anno, seguito da una ripresa ciclica all’inizio del 2026. Manteniamo la nostra previsione di due ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve nel 2025, seguiti da altri due nel primo semestre 2026, con un tasso finale compreso tra il 3% e il 3,25%.