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Economia
Mediaset, a luglio tavolo con Kkr . Le prossime mosse di Berlusconi jr

Dopo l’ultima mossa di Kkr, primaria società di private equity statunitense tornata nell’azionariato di ProsiebenSat.1 col 5,21% (ai valori di ieri un “investimento finanziario” da oltre 130 milioni di euro), cosa cambia per Mediaset e le sue ambizioni di recitare un ruolo da consolidatore nell’ambito del consolidamento che ci si attende nel settore editoriale europeo, consolidamento che la crisi scatenata dall’emergenza Covid-19 potrebbe accelerare?

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Commentando la novità annunciata ieri dagli americani, già nel capitale di ProsiebenSat.1 dal 2006 al 2014, stamane in conference call con gli analisti il chief financial officer di Mediaset, Marco Giordani, ha fatto notare che se un investitore “estremamente professionale, che conosce molto bene sia il mercato tedesco sia l’azienda” decide di tornare a scommettere sul titolo ritenendolo sottovalutato ai valori attuali, è perché “evidentemente” ha “giudicato positivamente la nostra decisione, presa un anno fa” ed ha deciso di imitarla.

Giordani non si è voluto sbilanciare circa il fatto che l’ingresso di Kkr, possa agevolare il progetto di MediaforEurope (Mfe), che per il gruppo di Cologno Monzese resta in grado di offrire vantaggi derivanti “dalle sinergie e delle nuove opportunità offerte dalle dimensioni paneuropee”, o se non possa ostacolarlo, visto che come ricordano gli analisti di Jp Morgan Kkr, è anche il principale azionista dell’editore tedesco Axel Springer e già da un mese gli analisti di Oddo-Bhf avevano segnalato la possibilità che Berlino volesse favorire la nascita di un “campione nazionale” che non è detto sia in linea coi piani della famiglia Berlusconi.

Pier Silvio Berlusconi Amministratore Delegato Mediaset (3)
 

Il manager ha tuttavia fissato un calendario di eventi: prima dovrà arrivare il “semaforo verde” alla fusione tra Mediaset e Mediaset Espana (che rappresenta l’ossatura su cui poggerà Mfe) da parte del tribunale di Madrid, al momento bloccato dal lockdown imposto dall’emergenza Covid-19. “Ci aspettiamo qualcosa” (di positivo, ndr) prima della fine di maggio", ha spiegato Giordani, secondo cui a quel punto “ci vorranno 15-20 giorni per completare la fusione”.

Solo dopo ci si potrà sedere, eventualmente, ad un tavolo con Kkr, e gli altri azionisti rilevanti di ProsiebenSat.1, in primis la Czech Media Invest di Daniel Kretinsky (al 10%), ma anche fondi come Capital Reserch and Management, Vanguard o BlackRock, cui fa capo complessivamente oltre il 18% del capitale dell’emittente tedesca.

bollore ape
 

Tra questi due momenti, aggiungono alcuni analisti, potrebbe trovare spazio anche un accordo con Vivendi: il 28 maggio dovrebbe tenersi l’udienza del Tribunale di Milano sul ricorso dei francesi contro l’ordinanza che aveva respinto la precedente richiesta di Vivendi di bloccare in via cautelare l’operazione di riassetto delle attività italiane e spagnole in Mfe e l’eventuale via libera di Madrid potrebbe indurre anche i giudici italiani a rigettare definitivamente le richieste del gruppo di Vincent Bolloré.

A quel punto la posizione del finanziere bretone potrebbe farsi sempre più debole e visto che il “petitum” tra i due gruppi è di oltre 3 miliardi a Bolloré, che qualche giorno fa ha fatto cassa cedendo un 1% di Mediobanca per poco più di 90 milioni di euro, potrebbe convenire porre fine al braccio di ferro coi Berlusconi tramite un accordo extragiudiziale accettando i 2,77 euro per azione offerti agli azionisti che volessero esercitare il recesso da Mediaset non partecipando al progetto Mfe.

Un prezzo sensibilmente inferiore ai 3,7 euro circa pagati da Vivendi per rilevare il suo 20% di Mediaset, ma altrettanto superiore agli attuali valori di borsa (1,77-1,78 euro per azione). Un prezzo dunque che redistribuirebbe equamente gli oneri tra i due consoci e si tradurrebbe per Mediaset in un esborso di circa 670 milioni di euro, in parte già compensato dalla decisione di non distribuire l’utile 2019 (126 milioni di euro).

Sgombrato il campo da ogni possibile ostacolo, Pier Silvio Berlusconi potrebbe schierare le sue truppe e dare l’ultimo assalto per conquistare le attività televisive in chiaro di ProsiebenSat.1, lasciando il resto eventualmente a Kkr. Se finirà così o ci saranno sviluppi ulteriori secondo i trader di Piazza Affari lo scopriremo da qui a questa estate. 

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