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Economia
Mercato immobiliare, la Bce taglia i tassi. Più mutui e soldi per le famiglie

Più mutui e soldi per le famiglie con il taglio dei tassi della Bce, ecco quando sarà

Tre tagli dei tassi nel 2024, anzi quattro. Dopo la riunione del Consiglio Direttivo della Bce, con le indicazioni piuttosto chiare di Christine Lagarde sulla mancanza di dati utili ad aprile (che si traduce in una prima scontata riduzione a giugno), è questo il punto di maggiore divergenza nei commenti degli analisti.

A sostenere l'ipotesi di giugno, scrive l’AdnKronos, è l'analisi di Broyer, Chief Economist Emea di S&P Global Ratings, che osserva come "da quando la BCE si occupa di definire i tassi d'interesse per l'Eurozona, li ha abbassati 21 volte, e mai quando l'inflazione core era al di sopra del 2,2%. Oggi l'inflazione core è al 3,1% e non scenderà sotto il 2,2% prima dell'estate. A meno che non si verifichi un imprevisto che influisca sulla crescita o sulla stabilità finanziaria, un taglio dei tassi a giugno è quindi lo scenario più probabile."

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Da Goldman Sachs anche Whitney Watson, Co-Head e Co-CIO of Fixed Income and Liquidity Solutions, stima che "la Bce inizierà a tagliare i tassi a partire da giugno, per un totale di quattro tagli da 25 punti base per quest'anno. Sebbene i rischi siano diventati più equilibrati, i tagli dei tassi più profondi o più rapidi potrebbero concretizzarsi nel caso in cui la disinflazione dovesse prendere piede o l'economia dovesse entrare in una fase di recessione".

Come riporta l’AdnKronos, Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor, osserva come "una tregua tra 'falchi' e 'colombe' è stata accuratamente negoziata: oggi non si è parlato di tagli, ma le discussioni sono ufficialmente rimandate a giugno, una mediazione" che "riflette la posizione 'senza fretta' recentemente espressa da Powell". "Il maggiore ostacolo all'implementazione di un taglio dei tassi - aggiunge - rimane il persistente livello di inflazione dei servizi domestici, strettamente legato alla crescita dei salari e risultato più resiliente del previsto".

E nel caso il taglio dei tassi dovesse arrivare davvero a giugno, a giovarne sarebbe anche un mercato in crisi, ovvero l’immobiliare. Il taglio dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali può essere uno strumento utile per contrastare il periodo difficile del settore, il quale vede da tempo grandi contrazioni in termini di compravendita.

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Nel dettaglio, il taglio dei tassi d’interesse renderebbe i mutui più accessibili, aumentando la domanda di compravendita di case. Questo, spiegano gli analisti, può aiutare a stabilizzare i prezzi e a far ripartire il mercato. Ma non solo. In questo modo, mutui più economici lascerebbero alle famiglie più soldi da spendere in altri beni e servizi stimolando così l’economia nazionale.

Infine, un altro fattore non meno importante è la fiducia dei consumatori. Tassi d'interesse più bassi possono indicare una maggiore fiducia da parte delle banche centrali. Questo può incoraggiare le persone ad acquistare casa, convinti che il mercato sia stabile. Insomma, nel caso la Bce dovesse concretizzare le aspettative degli analisti, per il mercato immobiliare si potrebbe intravedere, finalmente, la luce in fondo al tunnel.






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