Economia
Moratorie mutui, incertezza prestiti: 1 mln di imprese rinunciano alla proroga

Nonostante il rinvio, c'è il rischio di passare a Npl. Restano in piedi 300mila pratiche: valore di 40 mld di euro. Penalizzati i settori colpiti dal Covid
Moratoria mutui e prestiti: ancora pochi giorni (entro il 15 giugno) per richiedere agli istituti di credito, attraverso una semplice comunicazione mail, la proroga prevista dallo Stato e dal decreto Sostegno bis. Una scelta che- sottolinea Il Sole 24 Ore- seppur prevista dalle legge, non sarà così indolore. Il nocciolo della questione sono le facilitazioni che l’Autorità bancaria europea (Eba) aveva consentito nei mesi scorsi, sospendendo l'obbligo di riclassificazione dei “crediti deteriorati”, gli Npl, ovvero quei prestiti la cui riscossione da parte delle banche è incerta, proprio a causa della pandemia: il venir meno di quelle eccezioni- precisa Il Sole 24 Ore- comporta ora, in concomitanza con la scadenza del 30 giugno, il "setaccio" di ogni singola posizione che vuole prolungare la sospensione da parte delle banche. Secondo infatti gli istituti di credito almeno due terzi di coloro che tuttora hanno sospensioni garantite in essere, ovvero oltre un milione di imprese per un importo complessivo di 121 miliardi di euro, ricominceranno a pagare a partire dal primo luglio. Dunque, dovrebbero restare in piedi circa 300 mila pratiche per un valore di 40 miliardi, precisa Il sole 24 Ore. Intanto per ovviare a tale situazione, le banche stanno proponendo soluzioni di “ristrutturazione dei crediti”, attraverso le quali viene allungata la durata del prestito (da dieci a sei anni), per chi vuole ricominciare a pagare ma è ancora in difficoltà. Ma anche su questo fronte c’è incertezza: dalla Commissione europea non c’è un via libera per l’allungamento delle garanzie pubbliche, sottolinea Il Sole 24 Ore. Il confronto con il ministero dell’Economia è tuttora aperto.