Economia

Mps bacchettata dalla Bce sui rischi legali: ecco perché

In un documento riservato inviato a novembre del 2019 l'Eurotower bocciava la strategia di gestione dei rischi del Monte

La bocciatura di Mps da parte della Bce a novembre del 2019

“Il cda non ha sviluppato misure volte a migliorare il quadro generale dei rischi e dei relativi controlli”. "Il consiglio non ha avuto finora un ruolo di primo piano, soprattutto nel vigilare e mettere in discussione la strategia e le scelte manageriali, compresi gli accantonamenti”. “I controlli hanno evidenziato una concentrazione degli incarichi su due avvocati esterni nel 2017/2018 (76% del totale dei procedimenti penali)". Giudizio finale: “Nel complesso, la gestione dei rischi legali di Mps è insoddisfacente”. Sono alcuni estratti dell’On-Site Inspection Report della Bce su Monte dei Paschi di Siena che Verità&Affari ha pubblicato in esclusiva. Un’analisi complessa e spietata dei rischi legali che si corrono. Tra l’altro, frutto di un’analisi datata 5 novembre 2019. All'epoca la possibile richiesta risarcitoria ammontava a 10 miliardi, poi sceso a "soli" 6 per un accordo transattivo della Fondazione. 

Ricordiamo che Mps è partecipata al 64% dal Tesoro e avrà bisogno di una ricapitalizzazione tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro per poter essere poi messa sul mercato, sperando che qualcuno la voglia. Saltata la trattativa con Unicredit, almeno per ora, il novero dei pretendenti non è molto ampio. Unipol si è chiamata fuori, pur avendo detto di essere pronta a qualsiasi opportunità del mercato. Intanto si rimane in attesa della presentazione del piano industriale che il nuovo amministratore delegato Luigi Lovaglio dovrà licenziare nelle prossime settimane. Un documento strategico che avrà anche il nodo esuberi, con i sindacati già sul piede di guerra. 

I tre rischi che corre Mps

Nel medesimo documento della Banca Centrale Europea si legge anche una critica pesante all’operato di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, un tempo presidente e amministratore delegato della banca più antica del mondo. L’istituto di credito, infatti, aveva scelto di non costituirsi in giudizio e quindi di non accantonare neanche un centesimo. Ma, come fa notare Verità&Affari, i rischi legali di Mps sono una vera bomba su cui siede la Rocca. “E per capirlo – scrivono sul quotidiano edito da Belpietro - basta ricordare e collegare tra loro tre fatti, oltre alla citata autorizzazione della Bce per il prossimo aumento di capitale. Il primo è che nella sua puntuale ed esauriente informativa al Parlamento dello scorso 4 agosto, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non aveva fornito alcuna cifra sul contenzioso legale di Mps. Il secondo è che dal perimetro dei conti che Unicredit ha potuto studiare nella sua data room, prima di tirarsi indietro dal salvataggio di Siena alla fine di ottobre, i rischi legali straordinari erano esclusi in partenza (la banca milanese non se li sarebbe comunque assunti). Il terzo fatto è che a Siena i cda e gli amministratori delegati passano, ma il responsabile degli Affari legali della banca è sempre lo stesso ed è l’avvocato Riccardo Quagliana, ingaggiato nel gennaio 2013 da Alessandro Profumo”.

 

 

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