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Economia
Nel 2021 Italia più veloce di Eurolandia. Con le riforme pre-Pnrr è boom
Paolo Gentiloni
Lapresse

L’Italia corre più veloce dell’Eurozona nel 2021 ma tarderà rispetto ai Paesi di Eurolandia con il ritorno ai livelli pre-Covid, livelli che il nostro Paese riacciufferà solo nel 2022. Bruxelles ha alzato le stime sulla crescita del Pil italiano nel 2021, portandola a un +5% rispetto al 4,2% delle stime di primavera mentre l’area che raggruppa tutti i 19 Paesi di Eurolandia crescerà del 4,8% (dal 4,3% da maggio).

Per il 2022, invece la Commissione europea ha limato al ribasso la sua previsione al 4,2% rispetto al 4,4% indicato precedentemente, ritmo inferiore al + 4,5% (rispetto al 4,4% previsto in precedenza) dell’economia della zona euro dovrebbe espandersi del 4,5%, rispetto al 4,4% previsto in precedenza.

L'attività economica, si legge nelle previsioni di estate pubblicate oggi, ha dimostrato di essere più resiliente rispetto alle aspettative ed è aumentata leggermente nel primo trimestre di quest'anno, nonostante le severe misure di contenimento. I dati sull'andamento del settore manifatturiero e le indagini su imprese e consumatori indicano che la crescita del Pil reale ha guadagnato ulteriore slancio nel secondo trimestre e dovrebbe rafforzarsi notevolmente nella seconda parte dell’anno.

La previsione per il 2021, spiega Bruxelles, è significativamente più alta rispetto a quella indicata in primavera, a causa della consistente revisione al rialzo del Pil nel primo trimestre e della risposta più forte del previsto dell'attivita' economica all'attenuazione delle restrizioni. Il miglioramento della situazione sanitaria, che ha permesso l'attenuazione di gran parte delle restrizioni nel mese di giugno, pone le basi per una solida e sostenuta crescita nel periodo di previsione.

Gli investimenti pubblici e privati, supportati dalla minore incertezza delle imprese sulle previsioni della domanda e dall'applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, rimarranno il principale driver di crescita. E' inoltre previsto un notevole rimbalzo dei consumi privati, sostenuto dalle prospettive in miglioramento per il mercato del lavoro e dal graduale utilizzo dei risparmi accumulati.

Un ambiente estero dinamico dovrebbe avvantaggiare le esportazioni, ma il ritorno dei ricavi del turismo dovrebbe essere più graduale. L'inflazione è tornata positiva all'inizio dell'anno e la crescita del prezzo del petrolio dovrebbe portare a un aumento dei prezzi al consumo nel nostro Paese dell'1,4% nel 2021, con un calo all'1,2% nel 2022. Tasso di inflazione che invece nell'area euro quest'anno sarà dell’1,9%, e dell’1,4% l’anno prossimo.

"L'Italia è prevista raggiungere i livelli di crescita pre-crisi nel corso del 2022, mentre diversi altri Paesi li raggiungeranno prima, nel corso del 2021", ha spiegato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni. "Per quanto riguarda le previsioni per il 2022 - ha precisato - dobbiamo considerare che per le prospettive di crescita italiana, oltre agli elementi di rimbalzo dopo la crisi, ha un ruolo molto importante il Pnrr vista la dimensione delle risorse disponibili”.

"Noi di questo piano per ora nelle nostre previsioni abbiamo valutato solo l'impatto degli investimenti, ma non abbiamo valutato l'impatto delle riforme che possono per l'Italia in modo significativo incrementare le possibilità di crescita anche negli anni successivi", ha aggiunto. 

Per Gentiloni che ha precisato come quest’ultima è la “revisione al rialzo più alta che abbiamo fatto in più di 10 anni, in linea con la fiducia delle imprese che ha raggiunto un livello record negli ultimi mesi", la vera sfida è “trasformare il rimbalzo in una crescita stabile e più sostenibile". Anche in vista del ritorno al primo gennaio 2023 del patto di stabilità.

In merito alla discussione sulla revisione, ha concluso il commissario Ue, "serve incoraggiare tutti a valutare la necessità di proseguire nelle politiche espansive e di sostegno alle nostre economie. Le regole, la cui revisione discuteremo riaprendo questo dibattito in autunno, dovranno essere capaci di incoraggiare quello di cui oggi c’è bisogno, quindi la stabilità', ma soprattutto la crescita e la crescita sostenibile".

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