Economia
Nessun rischio mercati col voto a luglio.Tempesta se ingovernabilità post-voto

Sarà l’abitudine, sarà il buon andamento degli utili aziendali, sarà il QE della Bce, ma per ora l’ipotesi di nuove elezioni anticipate a luglio non spaventa
La pazienza dei mercati nei confronti della politica italiana non è però infinita: per questo il ritorno alle urne a luglio è ritenuto un evento che difficilmente potrà causare maggiori tensioni di un ulteriore allungamento dei tempi per cercare di dare una guida al paese.
Il vero problema, semmai, potrà sorgere dopo le nuove elezioni anticipate: in base a come sarà giocata la campagna elettorale, alle promesse che verranno fatte questa volta, ma anche al fatto che gli schieramenti si ripresentino senza alcuna sostanziale novità anche negli esiti delle votazioni (com'è accaduto in Spagna alla seconda tornata) o che qualche forza politica, come la Lega, non decida invece di correre da sola, l’esito ultimo potrebbe essere quello di consentire, oppure no, la nascita di un governo in grado di varare una nuova politica economica e di conseguenza fiscale.
Sarà quello il banco di prova, in autunno, per la tenuta dei mercati finanziari italiani, tanto più nel caso che la Bce abbia a quel punto deciso di avviare una graduale normalizzazione della propria politica monetaria, suonando la fine della “ricreazione” di cui ha finora goduto la politica italiana. Ma per ora questo è uno scenario dai contorni così incerti che non è in alcun modo possibile per i mercati provare a prezzarlo e dunque, di fatto, è ancora ininfluente.