Economia
Nomine, Mps apre il valzer delle 600 poltrone. Lovaglio va verso la riconferma



Salvini reclama la presidenza e fa il nome di Nicola Maione, ma ci sono anche due donne in corsa. Prime prove d'intesa nella maggioranza. I nomi
Nomine, la scelta su Mps: anche due donne in lizza per la presidenza
Il governo adesso deve cominciare a fare sul serio sul capitolo nomine, da qui a pochi mesi andranno in scadenza ben 600 cariche. Poltrone importanti da assegnare in ruoli chiave delle principali aziende partecipate di Stato, e la prima decisione importante è attesa tra soli pochi giorni. Entro il 26 marzo - si legge su La Stampa - il Mef dovrà ufficializzare la lista dei candidati per il Cda di Monte dei Paschi di Siena. Per l'ad sembra ormai certa una soluzione interna e al Tesoro danno come probabile la riconferma di Luigi Lovaglio, alla guida del Monte dal febbraio 2022. D'altronde, osservano dal ministero, in tredici mesi è stato in grado di chiudere un aumento di capitale da oltre 2 miliardi e portare più di quattromila dipendenti all'uscita volontaria. Salvini la considera «una svolta epocale», e, per essere sicuro che non rimanga alcuna impronta della sinistra, ha chiesto che a occupare la poltrona di presidente vada Nicola Maione, avvocato, già presidente di Enav, e consigliere di Mps.
Nel frattempo, però, - prosegue La Stampa - per lo stesso posto sono spuntati anche i nomi di due donne, Marta Asquasciati, di Iren, e Barbara Lilla Boschetti, di Fnm. Il tavolo informale sulle nomine dovrebbe riunirsi di nuovo domani a Palazzo Chigi. Si ritroveranno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovambattista Fazzolari, i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, e Gianni Letta, braccio destro di Silvio Berlusconi. Giorgia Meloni non ha ancora deciso se parteciperà oppure lascerà fare al fidato Fazzolari. La riunione servirà soprattutto a formalizzare le regole. Anche perché tra fine marzo e gli inizi di aprile bisognerà licenziare la prima tranche di nomi e sono in scadenza le cariche di colossi strategici per l'economia del Paese. Da Eni a Enel, da Poste a Leonardo. Meloni vuole una donna per la prima volta ad e si ipotizza che la "quota rosa" in questione potrebbe essere per la più prestigiosa poltrona di Terna.