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Accredia, una garanzia per la sostenibilità del Paese

Accredia, sale la domanda di servizi accreditati: la prospettiva è aumento del PIL nazionale e raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità

Lo scorso 9 giugno è ricorsa la Giornata Mondiale dell'Accreditamento, un'occasione istituita per  promuovere a livello globale l'importanza che riveste l'attività di valutazione della conformità. Uno strumento efficace, quello della certificazione accreditata, che non solo sostiene la crescita economica del Paese, ma garantisce anche la tutela ambientale, la protezione della salute e l’inclusione sociale. 

Il tema scelto per il World Accreditation Day 2022 è stato appunto dedicato al contributo offerto dall’accreditamento per la sostenibilità ambientale, economica e sociale, un argomento sempre più sentito: la certificazione accreditata, rilasciata cioè da Organismi e Laboratori accreditati, può contribuire a raggiungere tali obiettivi sfidanti, in conformità con il PNRR e le direttive europee e mondiali.

Accredia è l’Ente unico nazionale di accreditamento, incaricato dal Governo italiano di accreditare - verificandone competenza e imparzialità - Organismi di certificazione e ispezione, Laboratori di prova e Laboratori di taratura, che attestano la qualità di beni e servizi, esaminandine il rispetto agli standard di riferimento. Come tale, opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, fa parte dei network comunitari e internazionali di accreditamento (EA, IAF, ILAC) ed è quindi firmataria dei relativi accordi di mutuo riconoscimento, tramite i quali vengono riconosciuti e accettati in tutto il mondo gli accreditamenti operati dall'Ente.

Durante la sua assemblea annuale, Accredia ha diffuso e messo a disposizione dati salienti riguardanti la svolta green dell'Italia: dalla Relazione Annuale è emerso che nell'ultimo anno le certificazioni accreditate dei sistemi di gestione ambientale ed energetica sono aumentate ambedue ben del 15%, mentre quelle per la sicurezza informatica del 13%. Dati positivi che testimoniano la presa di coscienza da parte delle aziende sull'importanza della transizione ecologica e digitale. Il boom green è dovuto in parte anche all'inserimento all'interno del PNRR del principio "do not significant harm" (non arrecare un danno significativo all'ambiente) che ogni organizzazione è tenuta a rispettare per ottenere i finanziamenti. È proprio per ottenere questi ultimi, che imprese e professionisti possono, e a volte devono, ricorrere alla certificazione accreditata: così si ha la garanzia che operino sul mercato in modo competente e coerente, insomma che rispettino gli standard previsti. 

Ma il beneficio non è soltanto questo: l’accreditamento migliora la reputazione e la competitività delle imprese e offre benefici tangibili alla Pubblica Amministrazione e ai consumatori che si affidano a beni e servizi accreditati. Un vantaggio per tutti, in primis per il Pianeta. Come accennato, le certificazioni ambientali ed energetiche contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e allo stesso tempo alla riduzione dei costi esterni. Dati in materia li fornisce la ricerca Accredia-Prometeia, secondo cui le certificazioni accreditate ambientali permettono annualmente di ridurre il 6,9% delle emissioni CO2, con una riduzione dei costi che si attesta a 362 milioni di euro; quelle energetiche permettono invece una riduzione di 6 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, con una riduzione dei costi esterni pari a 170 milioni di euro. Inoltre, la ricerca Censis-Accredia prevede che, qualora nel 2023 il numero di aziende certificate raggiungesse quota 150mila dalle 80mila odierne, ci sarebbe un aumento del PIL pari a 30 miliardi di euro annui.

Il Dipartimento Certificazione e ispezione di Accredia si sta muovendo all'interno di questo ambito in conformità con gli orientamenti nazionali ed europei: nel 2021 infatti, l'Ente ha avviato nuove attività di accreditamento di organismi che certificano secondo specifici schemi; ad esempio, quelle per verificare le asserzioni etiche sulla sostenibilità ambientale e non solo (dal biologico, al lavoro minorile).

L'intervista di affaritaliani.it a Emanuele Riva, Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia e Presidente di IAF

Affaritaliani.it ha intervistato Emanuele Riva, Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione di Accredia. Riva è anche Presidente di IAF (l'associazione mondiale degli enti di accreditamento), ricopre dunque la massima carica dell'International Accreditation Forum: motivo di onore, in quanto è la prima volta nella storia che un italiano ricopre tale incarico.

Nel 2021 le certificazioni accreditate ambientali ed energetiche sono tra quelle cresciute maggiormente. Cosa significa questo dato?

La crescita delle certificazioni accreditate ambientali ed energetiche è stata del 15% circa, un valore importante che testimonia l'impegno dell'Italia verso la transizione ecologica; così come fa il PNRR, che sottolinea l'importanza di avere politiche che non vadano contro l'ambiente. Si tratta dunque di un risultato significativo che va a confermare le politiche nazionali ma anche internazionali.  

Quali sono i benefici per cittadini e mercato?

I benefici sono molteplici. Per i cittadini il risultato immediato è di avere la garanzia di fare la cosa giusta quando si fa un acquisto. Pensiamo, ad esempio, ai prodotti biologici o a tutti i prodotti in cui viene garantita l'origine e quindi che la filiera sia corretta. Poi c'è un vantaggio anche per le imprese, perché aumentano di competitività, sia nazionale che internazionale. C'è un vantaggio per gli stakeholders più grandi, cioè i regulator, la legislazione in generale: pensiamo allo Stato che ha reso più semplici gli acquisti verdi, oppure agli stessi soggetti certificati che sono agevolati dall'ausilio di questi strumenti per migliorare le proprie performance.

Cosa sta facendo Accredia in questo ambito?

Accredia lavora in molti ambiti: si consideri che la filiera è molto lunga, quindi se partiamo dal prodotto primario (quindi dalla produzione) fino ad arrivare al consumo e al post-consumo, gli strumenti sono svariati e le certificazioni risultano differenti. Partiamo da certificazioni che sono più specifiche sulla materia prima, sul design stesso, piuttosto che certificazioni che vanno a migliorare tutte le attività che concorrono a far sì che un prodotto sia green dall'inizio alla fine.

In che modo l’accreditamento sostiene a livello mondiale gli obiettivi ONU, di sostenibilità?

L'Agenda ONU 2030 è molto vasta, gli obiettivi sono 17: si spazia dalla gender equality ai temi ambientali, a quelli sociali. Quindi affrontare in maniera sistematica tutti questi ambiti diversi fra loro non è semplice. Ci sono strumenti mirati come ad esempio, proprio citando la gender equality, uno schema di certificazione mirato a facilitare questo aspetto all'interno delle aziende. Dunque l'approccio è multisettoriale e in tutto il mondo si sta lavorando a questi obiettivi: Accredia partecipa ai network sia nazionali che internazionali pensati per garantire che l'Infrastruttura per la Qualità - ossia la rete formata da normazione, metrologia, accreditamento e valutazione della conformità, che assicura funzionamento del mercato, tutela della salute, sicurezza dei consumatori e salvaguardia dell’ambiente - si stia muovendo in maniera coerente su questi temi. 

Lotta al greenwashing e monitoraggio ESG: quali iniziative a livello europeo e internazionale?

Le iniziative in gioco sono tante. Attualmente rivesto anche il ruolo di Chair per IAF, il network mondiale degli accreditamenti, e come tale ho promosso l'iniziativa di un tavolo strategico in cui vengono coinvolti, oltre ai membri di IAF (ovvero gli Organismi mondiali di accreditamento), anche stakeholders importanti come la Banca Mondiale, il WWF, le Nazioni Unite e lo stesso ISO, Organizzazione internazionale per la normazione. Questi soggetti sono stati coinvolti in riunioni periodiche per far sì che ci si focalizzi insieme sulle priorità del momento e soprattutto sulla loro risoluzione. 

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