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Autostrade per l’Italia, Tomasi nominato presidente del consorzio Elis

Semestre di Presidenza del Consorzio Elis: Roberto Tomasi, AD di Autostrade per l’Italia, è il nuovo presidente

Creare un’alleanza tra azienda, istituzioni e scuole, per affrontare con la forza del sapere le enormi sfide che trasformeranno il mondo e la società nei prossimi decenni. Gettare lo sguardo oltre le dinamiche contingenti, per indirizzare insieme le competenze e la formazione di oggi e pianificare in modo strategico quella di domani, favorendo l’orientamento e la scoperta delle vocazioni professionali delle nuove generazioni. Questo l’obiettivo del nuovo Semestre di Presidenza del Consorzio di aziende Elis, alla cui guida è stato nominato oggi ufficialmente Roberto Tomasi, Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia. Tomasi ha ricevuto l’incarico nel corso del CEO Meeting, che ha visto le aziende del Consorzio riunite presso la sede di Luiss Business School a Villa Blanc a Roma per il consueto appuntamento di primavera.

“Ringrazio il Consorzio ELIS per aver riconosciuto al nostro Gruppo un ruolo tanto importante e strategico nella costruzione di politiche e buone pratiche, utili a rilanciare l’occupazione giovanile e la formazione professionale”, ha dichiarato Roberto Tomasi. “Autostrade per l’Italia è impegnata costantemente su questi temi: siamo convinti che solo attraverso un approccio sistemico e votato a un costante dialogo con le realtà formative sia possibile orientare le scelte delle giovani generazioni, affinché siano pronte ad affrontare le sfide che attendono il futuro del Paese. Con orgoglio ed entusiasmo ci apprestiamo a supportare ELIS in tal senso, riconoscendo a questa realtà un ruolo centrale nel rapporto tra imprese, società e mondo del lavoro”.

Nuovo Semestre di Presidenza del Consorzio di aziende Elis: gli obiettivi

Il Consorzio raccoglie intorno all’ente non profit Elis oltre 100 aziende, di cui 30 quotate in borsa, in un rapporto stabile di collaborazione che si prefigge due obiettivi: realizzare percorsi efficaci di formazione e inserimento professionale per i giovani, e impegnarsi in progetti d’innovazione e sviluppo ad alto impatto sociale. Tra questi, i molti Progetti di Semestre sviluppati negli anni sotto la presidenza a turno delle aziende del Consorzio.

Con il nuovo Semestre di Presidenza a guida Autostrade, prosegue l’impegno del Consorzio nel favorire il dialogo tra imprese, scuole e istituzioni. L’ultimo obiettivo raggiunto, in ordine di tempo, è il Liceo TRED (Liceo quadriennale sulla Transizione Ecologica e Digitale), che a partire dal prossimo anno scolastico vedrà protagonisti 27 istituti scolastici e 23 aziende distribuite su tutto il territorio nazionale. Progetto promosso dal Presidente uscente, Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, il nuovo liceo offrirà un percorso di formazione teso a integrare i programmi didattici del tradizionale liceo italiano con maggiore attenzione alle materie STEM.

L’obiettivo del progetto, per i prossimi anni, è estendere il numero delle scuole coinvolte. “Dopo un anno di intenso e appassionante lavoro insieme alle istituzioni, alle scuole e alle imprese, siamo pronti a partire con un progetto di liceo che ha l’obiettivo di dotare i nostri ragazzi di nuovi metodi e nuove competenze per essere pronti ad affrontare la trasformazione digitale e la transizione ecologica che ci attendono nei prossimi anni”, ha dichiarato  Marco Alverà. “Il liceo TRED, per il quale continuerò a impegnarmi anche in futuro, punta a favorire lo studio delle discipline STEM, che saranno decisive nell’80% dei mestieri di domani, promuovendo l’equilibrio di genere e le pari opportunità tra Nord e Sud, città e provincia. Con questa iniziativa le imprese italiane collaborano in modo virtuoso con le istituzioni e la scuola per dare a molti giovani italiani i migliori strumenti per poter eccellere nella vita professionale che li attende e costruire un futuro migliore”. 

“C’è da un lato la gratitudine e la soddisfazione per essere stato individuato come presidente per questo semestre che riteniamo importante e che vogliamo gestire in continuità con le iniziative già avviate per consolidare il dialogo tra il mondo delle imprese e la scuola”, ha aggiunto Tomasi. “Stiamo riflettendo su quelle che sono le strategie future, dal mondo dell’energia, alle infrastrutture, al welfare, al mondo del cibo e dell’acqua e degli strumenti che si possono mettere in campo per creare un equilibrio all’interno di una società sempre più globale. Abbiamo dato per scontato che le infrastrutture fossero certe, in realtà invecchiano come le persone. Oggi dobbiamo rinnovare il patrimonio infrastrutturale anche per adeguarlo a una presenza di traffico che allora non c’era e per poter tenere in esercizio la nostra rete per i prossimi 50 anni serviranno circa 7 miliardi all’anno. Un’altra sfida che non possiamo più rimandare è quella della sostenibilità. Nel 2050 noi raddoppieremo fabbisogno di energia, attualmente nel mondo vengono consumati 27 terawatt ora di energia, prodotti in modalità brown, che invece dobbiamo produrre in maniera green, se vogliamo arrivare a una transizione energetica. Per fare questo e per raggiungere gli obiettivi di riduzione di gas serra, dobbiamo costruire un percorso fatto di industria, di capacità e competenza”.

“In questi sei mesi cercheremo di individuare i meccanismi di questo patto scuola istituzioni e imprese, individuando tre priorità temporali: quelle di brevissimo termine, per affrontare le sfide del domani che necessitano di competenze diffuse e tecniche in diversi ambiti, dal digitale al mondo dell’infrastruttura al mondo dell’energia”, ha concluso Tomasi. “Una seconda dimensione, di medio-lungo termine, che ci vedrà impegnati per riuscire a formare e stimolare i docenti e i ragazzi delle scuole secondarie, affinché possano essere indirizzati verso le necessità del futuro. La terza dimensione, più strategica, perché coinvolge direttamente noi, come industria, nel cercare di veicolare la visione del futuro tra 20 anni in modo da costruire le competenze necessarie per affrontare le sfide necessarie in un periodo di medio lungo termine. Per poter immaginare il futuro dobbiamo immaginare di costruire schemi diversi, non possiamo pensare di replicare quello che abbiamo fatto nel passato per affrontare le nuove sfide”.

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