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Eastwest Coffee: De Luca indica la rotta tra India e UE
All’eastwest Coffee di Roma, l’ambasciatore Vincenzo De Luca racconta perché l’India è il perno tra Italia ed Europa: opportunità, IMEC e una sfida industriale.

Presso la sede romana di eastwest, la tavola rotonda eastwest Coffee presieduta da Giuseppe Scognamiglio ha messo a fuoco le relazioni tra India, Italia ed Europa nel pieno dei nuovi equilibri globali.
Ospite d’onore, l’ambasciatore Vincenzo De Luca, già alla guida della rappresentanza italiana in India e Nepal dal 2019 al 2024, che ha offerto uno sguardo interno su come Nuova Delhi stia riposizionando la propria influenza tra politica, economia e industria.
Dal non allineamento al multi-allineamento
“Dall’Indipendenza in avanti, l’India ha praticato il non allineamento; oggi è multi-allineata”, ha ricordato De Luca. È il salto da Paese ponte a potenza economica capace di stringere alleanze multiple per crescere. Nel confronto storico con la Cina, l’ambasciatore ha evidenziato la diversa traiettoria: il calo del PIL indiano in epoca coloniale e la successiva rincorsa, con Pechino oggi ancora avanti per dimensione economica. Da qui l’obiettivo dichiarato: una “fifty trillion economy” entro il 2047, sostenuta da approvvigionamenti, catene del valore e partnership diversificate verso l’Europa.
Dati e traiettorie: l’Italia nel mercato indiano
Nel 2024 l’interscambio Italia-India ha toccato 14,2 miliardi, con una crescita media annua del 7,5% nell’ultimo decennio. L’Italia è già fornitore di macchinari, chimica, farmaceutica e mezzi di trasporto, ma le prospettive si allargano: agroindustria, energie rinnovabili, moda, turismo di lusso, interior design, trasporti e soprattutto digitalizzazione. Qui spicca Sparkle (Gruppo TIM), capofila del cavo sottomarino del Corridoio Economico India–Medio Oriente–Europa (IMEC), una dorsale che abilita scambi, data economy e resilienza. Con il 70% della popolazione indiana attesa in aree urbane entro il 2030, domanda di edilizia, ingegneria e servizi ambientali crescerà in modo strutturale.
Regole, sicurezza giuridica e libero scambio
Per consolidare il salto di scala occorre certezza normativa. Il futuro Accordo di Libero Scambio UE-India, oggi in negoziazione, è il tassello che può dare stabilità a tariffe, standard e investimenti bilaterali. Per l’Italia, significa facilitare ingressi settoriali, joint-venture e localizzazioni produttive, con una cornice che premi innovazione, sostenibilità e trasferimento tecnologico. In un mondo di rischi geopolitici, la rotta India-Europa è anche un’assicurazione sulle catene di fornitura.
La chiamata all’azione per le imprese italiane
“Adesso per l’Italia si apre una fase in cui le imprese devono studiare strategie di investimento”, ha concluso De Luca. L’analogia è chiara: come trent’anni fa in Cina, serve passare dal semplice export alla produzione in loco, pensando al mercato indiano e oltre. La sfida è culturale e organizzativa: presidiare i distretti, valorizzare il Made in Italy ad alto contenuto di design e tecnologia, agganciare la domanda urbana con soluzioni green e digitali. Perché tra IMEC, urbanizzazione e domanda interna, l’India non è una scommessa di breve periodo: è il capitolo dove Italia ed Europapossono scrivere crescita, occupazione e competitività.
