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Maker Faire, Eni porta innovazione e ricerca al Gazometro Ostiense

Maker Faire '22: al via Eni 2050 lab, il nuovo tecnopolo per la ricerca Eni

Anche quest'anno Eni conferma la partnership con Innova Camera, l'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma che organizza Maker Faire Rome, manifestazione che quest'anno taglia il traguardo delle dieci edizioni. L'evento, promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma, è diventato punto di riferimento per quanto riguarda la cultura dell'innovazione, affrontata in tutte le sue sfaccettature: manifattura digitale, Internet of Things, robotica, intelligenza artificiale, economia circolare, agritech, big data, aerospazio.

La Opening Conference, tenutasi ieri al Gazometro Ostiense, ha voluto infatti porre l'attenzione sull'innovazione come bene comune, come terreno di crescita e progresso sociale, attraverso lo slogan "Innovation keep us together". Proprio in occasione della conferenza, Eni, main partner di Maker Faire da 9 anni, ha aperto le porte del suo nuovo tecnopolo, "Eni 2050 Lab", situato nell’Edificio 30 del Gazometro. Dotato di uno spazio espositivo e di un laboratorio a vista con apparecchiature predisposte all’interno di un sistema ipertecnologico, Eni 2050 Lab è provvisto di un’area di monitoraggio delle tecnologie e di un’area di visualizzazione immersiva di modellistica avanzata, che fa leva sulla potenza di calcolo di HPC4, HPC5. Al suo interno è possibile scoprire alcune delle tecnologie di Eni per la decarbonizzazione, attive sui tre principali filoni di ricerca aziendale: energie rinnovabili e nuove energie, soluzioni per la decarbonizzazione di processi e prodotti, produzione di biocarburanti innovativi.

L'inaugurazione del nuovo tecnopolo è soltanto un'ulteriore conferma dell'importanza che Eni riserva all'innovazione e alla ricerca, sulle quali si focalizza da anni cercando soluzioni per aumentare la propria efficienza energetica e ridurre l’impronta ambientale. La mission dell'azienda infatti rimane la stessa: fornire energia a tutti e nel contempo portare avanti una transizione energetica che sia sostenibile, che sia davvero un bene comune. Negli ultimi 6 anni, Eni ha investito oltre 7 miliardi di euro in tecnologie e ricerca, rafforzando i suoi 7 centri di ricerca e siglando partnership con più di 70 università e istituti internazionali. Eni 50 Lab rappresenta un nuovo spazio che racconta in maniera sintetica l'impegno di Eni verso l'innovazione tecnologica e mira a far conoscere la grande sfida della decarbonizzazione cui l'azienda sta lavorando da tempo. Una sintesi dell'approccio di Eni, dunque, per assicurare un futuro sostenibile a tutti.

L'intervista di affaritaliani.it a Monica Spada, Responsabile ricerca e innovazione tecnologica Eni

 

 

"L'innovazione tecnologica e la ricerca sono pilastri della nostra strategia, sono leve chiave per creare valore e per traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione di lungo termine". Queste le parole di Monica Spada, Responsabile ricerca e innovazione tecnologica di Eni, ai microfoni di affaritaliani.it, ai margini della Opening Conference del Maker Faire 2022. 

"Nella nostra ricerca contiamo sulle competenze e il know-how di circa 1000 ricercatori che lavorano in 7 centri ricerca in Italia e su 4 centri congiunti". Tre sono le principali aree di interesse dell'impegno di Eni, sottolinea Spada: "Ci concentriamo sulla decarbonizzazione di processi e prodotti per ridurre la produzione di CO2 e per eliminarla (partendo dall'efficienza energetica ma arrivando alla cattura, stoccaggio e riutilizzo dell'anidride carbonica), lavoriamo anche sul bio e sull'economia circolare attraverso tecnologie proprietarie; infine, ci occupiamo delle energie rinnovabili e ci stiamo proiettando su tecnologie breakthrough: siamo stati i primi a investire nei progetti di fusione a confinamento magnetico".

L’innovazione tecnologica gioca dunque un ruolo fondamentale per far fronte a una delle sfide più importanti del nostro quotidiano: garantire alla popolazione mondiale un accesso all’energia equo, sostenibile e affidabile e, allo stesso tempo, contrastare il cambiamento climatico abbattendo le emissioni di CO2. Per questo la transizione energetica è, prima di tutto, una transizione tecnologica. Sul rapporto tra tecnologie e transizione energetica, Monica Spada afferma: "Le tecnologie sono la chiave di svolta per la transizione energetica. Noi di Eni puntiamo ad una transizione equa e sostenibile per tutti, per questo lavoriamo portando avanti soluzioni e progetti in tutte le leve di decarbonizzazione, concentrandoci anche sulle collaborazioni che abbiamo consolidato con 70 centri di ricerca e università, ovviamente attraverso un ecosistema di innovazione che è fatta anche di startup e spunti dal mercato. Oggi inauguriamo Eni 2050 Lab, un luogo grazie al quale andremo a rafforzare le collaborazioni con le università e i player industriali per fare ricerca di filiera ma che ci permetterà anche di far conoscere ai non addetti ai lavori l'impegno di Eni per la decarbonizzazione".

Eni al Maker Faire 2022: presentata l'installazione sulla fusione a confinamento magnetico

 

Eni porta al Gazometro Ostiense una propria installazione, un prototipo di “Tokamak” volto a spiegare la fusione a confinamento magnetico. Tale processo è alla base dell'alimentazione delle stelle e rappresenta una delle tecnologie più innovative del percorso di decarbonizzazione dell'azienda.

Miriam Parisi, Ingegnere Nucleare di Eni per l'area MFE, ha spiegato ai microfoni di affaritaliani.it questa coraggiosa e lungimirante scommessa di Eni. Il principio fisico alla base della fusione, processo libero da emissioni di CO2, è il seguente: "Due isotopi dell'idrogeno riescono a unirsi e fondersi grazie alle altissime temperature che riusciamo a ottenere all'interno del Tokamak: dalla fusione scaturisce una grande quantità di energia e il nostro obiettivo è quello di recuperarla e convertirla in energia elettrica comunemente utilizzabile. Quando sarà disponibile, la fusione a confinamento magnetico ci permetterà di avere a disposizione energia virtualmente illimitata".

Eni e il Gazometro Ostiense, un distretto dell’innovazione nel cuore di Roma

Inserita all’ottavo posto dal Guardian nella classifica dei quartieri più promettenti d’Europa, quella del Gazometro Ostiense è un'area che Eni sta riqualificando per creare un vero e proprio “distretto dell’innovazione”: si tratta di una superficie complessiva di oltre 12 ettari, in cui Eni sta procedendo al costante recupero delle aree industriali e alle opere di bonifica. In questo quadro architettonico d'eccezione è stato inserito l’headquarter di Joule la Scuola di Eni per l'Impresa, creata per promuovere la formazione imprenditoriale sostenibile e l’accelerazione di startup.

Mattia Voltaggio, Head of Joule - la Scuola di Eni per l'impresa, ha raccontato la storia che lega Eni a questo posto: "Eni nel 2017 ha recuperato da Italgas quest'area per avviare un processo di riqualificazione edilizia in continuità con quella che era la vocazione del posto, produrre energia e innovazione. Nel fare questo, ha deciso di dare vita a Joule, una scuola che nasce per supportare le startup che vogliono aiutare Eni nel raggiungimento dell'obiettivo ZeroCarbon al 2050".

Questo headquarter ospita da poco anche ZERO, l’acceleratore cleantech della rete nazionale di Cassa Depositi e Prestiti (cui partecipano tante altre aziende) che nasce proprio per intercettare le startup con un grande potenziale d’impresa e votate a soluzioni a impatto zero, come sottolinea Voltaggio. Dunque un ulteriore tassello nel progetto di Eni verso un futuro sostenibile: un catalizzatore di idee e iniziative che potranno essere portate avanti anche con la partecipazione di altre imprese, start up, PMI, università e centri di ricerca.

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