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NPL Meeting 2021. Geertman: “Poche industrie redditizie come l’NPL Industry”

NPL Meeting 2021, Banca Ifis porta a Cernobbio i “Recovery builders” del mercato dei crediti deteriorati

L’NPL Meeting, l’evento di riferimento in Italia per il mercato dei non-performing loans e il bank restructuring, giunge alla sua decima edizione. “Recovery builders” è il titolo dell’appuntamento di quest’anno, che ha visto riunirsi oggi nell’auditorium di Villa Erba a Cernobbio i principali esperti del mercato dei crediti deteriorati.

“Quali sono i principi che dovrebbero guidarci in questo settore?”, si è domandato in apertura del meeting Ernesto Fürstenberg Fassio, Vice Presidente di Banca Ifis, definendo dei pilastri: “Etica, sostenibilità e trasparenza devono essere alla base del nostro lavoro. Etica: trattare il debitore con rispetto e proporre soluzioni che siano intonate alla sua situazione. Sostenibilità: agire in linea con la reputazione che vogliamo mantenere. Trasparenza: coerenza e linearità della condotta, anche nei confronti del debitore. È importante continuare a sviluppare questa attività in Italia, che genera economia e nuova occupazione nel Paese. Oggi siamo qui proprio per questo, per riflettere sull’impatto che la crisi pandemica ha avuto sul sistema bancario e su come la nostra industria possa aiutare nella ripresa”.

“Per parlare di una possibile ripresa dobbiamo prima parlare di quella che è l’eredità dell’impatto della pandemia in questi ultimi diciotto mesi, in particolare dello stock degli NPL”, ha proseguito Frederik Geertman, amministratore delegato della banca, presentando l’ultimo Market Watch NPL sulla situazione dei non-performing loans e le previsioni per il prossimo biennio. “Per quanto riguarda le previsioni per il 2022-23, prevediamo un incremento molto corposo: 41 miliardi di euro nel 2022 e 32 miliardi nel 2023 con un tasso di flusso a credito problematico che nel picco raggiungerebbe circa il 3% l’anno prossimo. Sono dati in deciso incremento. Io credo che possiamo constatare che il gioco di squadra fra banche centrali, istituzioni, governo e le altre banche, che hanno contribuito con molta liquidità per cercare di disaccopiare la contrazione del PIL con la mortalità delle imprese, sia fondamentale”.

“Il governo e le istituzioni hanno adottato misure straordinariamente efficaci nel traghettare il Paese fuori dalla crisi economica”, ha aggiunto Geertman. “I dati dello studio lo confermano, evidenziando un flusso di crediti deteriorati non solo inferiore ai volumi delle precedenti crisi, ma anche minore rispetto alle previsioni del 2020. L’impatto sui bilanci bancari sarà gestibile grazie al derisking operato dagli istituti e alla presenza dell’industria di investimento e servicing degli NPL che si è specializzata investendo in competenze e tecnologie. Oggi questi attori sono in grado di assorbire i crediti deteriorati con efficacia ed efficienza e si rendono protagonisti della ripresa. Ci sono, inoltre, poche industrie che possono vantare una crescita di reddittività e occupazione come l’NPL Industry. La sfida è dotarsi di sempre più efficaci strumenti finalizzati a una gestione attiva, sostenibile e professionale dei crediti deteriorate”.

Una giornata di lavori intensa quella organizzata da Banca Ifis, che ha raccolto prima l’opinione dell’economista e professore emerito dell’Institut d’Etudes Politiques de Paris Jean Paul Fitoussi, e poi quella del Presidente della Commissione Finanze alla Camera Luigi Marattin, di Ida Mercanti, Capo del servizio supervisione bancaria 1 di Banca d’Italia e di Massimo Fabiani, Professore Ordinario Università del Molise con un focus sul tema dei tempi della giustizia e l’incidenza sul recupero dei crediti deteriorati.

A seguire due tavole rotonde. La prima, “I crediti e le garanzie statali: le banche alla prova del post-Covid”, che ha visto la partecipazione di Bernardo Mattarella, amministratore delegato di Mediocredito Centrale, Stefano Matterelli, di Intesa Sanpaolo, e Aurelio Maccario, CLO di Unicredit. E la seconda, “Investire in Non Performing Loans in Italia”, che ha visto confrontarsi Marina Natale, CEO di AMCO, Anders Engdahl, CEO di Intrum Group e Francesco Buffi, direttore di CarVal.

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