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TopLegal, Italian Nuclear Young Generation al primo Energy Forum
Gasparrini (Italian Nuclear Young Generation): “Il nucleare e le rinnovabili possono convivere”
Italian Nuclear Young Generation al primo Energy Forum di TopLegal: Claudia Gasparrini spiega il ruolo strategico del nucleare
Il Governo Meloni sta valutando seriamente il ritorno dell'energia nucleare in Italia, con un particolare focus sui piccoli reattori modulari (SMRs). Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato il suo sostegno a questa tecnologia, che, tuttavia, non potrà essere implementata prima del 2030. In vista di questi sviluppi, il primo Energy Forum di TopLegal, che si terrà il 6 marzo 2024 presso la Biblioteca della Camera dei Deputati di Roma, si preannuncia come un'importante occasione per approfondire il tema del nucleare in Italia.
L’evento, sostenuto dal main partner Elettricità Futura e supportato da Anie Rinnovabili, dal sustainability partner Up2You e dal media partner affaritaliani.it, vedrà la partecipazione di importanti figure. L'Italian Nuclear Young Generation, rappresentata dalla scienziata nucleare Claudia Gasparrini, svolgerà un ruolo chiave durante l'incontro. Gasparrini, in qualità di presidente dell'organizzazione, sarà tra i relatori, contribuendo a gettare luce sui dettagli tecnici e sulle prospettive della presenza nucleare in Italia. L'associazione, che riunisce professionisti e studenti under 40 dell'Associazione Italiana Nucleare, ha come obiettivo principale l'identificazione e lo sviluppo delle competenze tecniche nel campo nucleare.
In un'intervista rilasciata a TopLegal, Claudia Gasparrini ha sottolineato la necessità di una visione a lungo termine e stabile per l'implementazione del nucleare, evidenziando che gli SMRs saranno disponibili solo a partire dal 2030. “Con gli SMRs si punta a sfruttare una modalità di nucleare nuova prodotto in serie e assemblato in modo più snello. Ad oggi i reattori disponibili sono tuttavia quelli di larga scala già operativi negli altri Paesi del mondo. Gli SMRs va chiarito saranno disponibili dal 2030, mentre per avere disponibili i reattori di quarta generazione bisognerà attendere approssimativamente il 2040, perché occorre prima licenziarli e dimostrare la loro operatività. Nessuna delle tecnologie nucleari dovrebbe essere vista in competizione, anzi l’utilità di ciascuna tipologia è massimizzata quando usati in sinergia”.
“Occorrono in totale almeno 10 – 15 anni per avere in rete dei reattori in Italia, considerando una fase iniziale necessaria di programmazione. Prima di costruire un reattore in un Paese non già equipaggiato da un appropriato sistema, servono almeno 2-5 anni di pianificazione, per sviluppare necessarie infrastrutture, logistica e competenze. Questi anni preparatori sono fondamentali a prescindere dalla tecnologia prescelta. Poi servono circa altri 10 anni per costruire un reattore in Occidente (in passato ci si riusciva in 5-7 anni, ad oggi questa tempistica è stata dimostrata solo in altre regioni del mondo)", ha spiegato Gasparrini. "In Occidente, si sono riscontrati dei ritardi nella costruzione delle centrali, ma possiamo raggiungere gli standard di altri paesi perché recentemente anche in Occidente si sono costruiti reattori; quindi, la filiera si è rimessa in moto".
"Gli SMRs hanno come scopo quello di accorciare le tempistiche di costruzione per via della loro diversa modalità di costruzione e assemblaggio. Nei paesi Occidentali che si sono fermati negli scorsi decenni su questo fronte, la ripartenza è stata effettivamente complicata. Ma i ritardi non sono da imputare alla tecnologia nucleare di per sé. Particolarmente interessante è il caso degli Emirati Arabi Uniti, che non avevano un programma nucleare ma hanno saputo allocare tempo e risorse finanziarie per la fase di programmazione e progettazione e hanno portato a termine la costruzione di impianti in tempi inferiori. In quel caso la tecnologia è della Corea del Sud, un paese in cui si sono mantenute salde competenze, filiere e metodo di costruzione. Ma questo è solo un esempio, il messaggio è che in Occidente i ritardi ci sono effettivamente stati, ma ora il sistema si è rimesso in moto. La programmazione e le risorse finanziarie sono indispensabili in ogni caso, sia che si considerino reattori di larga scala che SMRs in Italia”, ha continuato la presidente dell’Italian Nuclear Young Generation.
Oggi il nucleare è considerato strategico per la decarbonizzazione e può essere sicuramente impiegato in contemporanea e in complementarità con le energie rinnovabili. “Il nucleare è assolutamente utilizzato in sinergia con le rinnovabili ed è una delle poche fonti di energia a bassa emissione di anidride carbonica ad oggi disponibile che può essere accoppiata con le rinnovabili, garantendo un servizio continuo 24 ore su 24, sette giorni su sette. Inoltre", ha concluso Gasparrini, "il nucleare è programmabile e poco influenzato da prezzi del combustibile e dalla dipendenza di approvvigionamento. Alcuni nuovi modelli di reattori nucleari, tipologia SMRs, sono sviluppati già pensando a un sistema integrato di rinnovabili e accumulo, per esempio”.
L'Italian Nuclear Young Generation partecipa al Energy Forum con l'obiettivo di portare il nucleare al centro del dibattito nazionale in modo tecnico e oggettivo. L'organizzazione vuole sensibilizzare sull'importanza del nucleare per la decarbonizzazione e sottolineare il suo ruolo complementare alle energie rinnovabili. La partecipazione al Forum rappresenta un'opportunità per condividere conoscenze, esperienze e prospettive sulla futura presenza nucleare in Italia, contribuendo al dibattito sulla transizione energetica del paese.