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UniCredit, una storia dell’economia italiana. Bisoni: “Studio fondamentale”

UniCredit, presentato oggi il libro del Prof. Piero Barucci sulle origini della Banca

È stato presentato questa sera il libro “UniCredit, una storia dell’economia italiana. Dalla Banca di Genova al Credito Italiano 1870-1945”, scritto dal Prof. Piero Barucci ed edito da Laterza.

La storia di Unicredit affonda le sue radici nella Banca di Genova, nata nel 1870 e diventuta nel 1895 Credito Italiano. La ricerca contentuta nel volume parte proprio dalla nascita della Banca di Genova, per arrivare fino al 1945. Per ricostruire questa storia, Barucci ha attinto a documenti originali e inediti provenienti da archivi pubblici e privati, in particolare dall’archivio storico di UniCredit.  

Giuseppe Laterza, editore del libro, ha aperto l’evento dicendosi orgoglioso di poterlo ospitare nella collana “Storia delle banche in Italia”; ha poi lasciato la parola al giornalista Ferruccio de Bortoli, moderatore dell’evento.

Hanno dibattutto con l’autore sulla storia economica italiana del periodo Cesare Bisoni, Presidente uscente UniCredit, Pier Carlo Padoan, Presidente designato, e Antonio Patuelli, Presidente Abi.

Cesare Bisoni, Presidente uscente UniCredit , ha dichiarato: “Il progetto di pubblicare un libro sulla storia di Unicredit era già stato avvitato quando io ho assunto la carica di Presidente della Banca. Quando ne parlai la prima volta con il Prof. Barucci mi trasmise un grande entusiasmo per quest'opera. Si tratta della prima ricerca storica interamente dedicata a UniCredit e al ruolo svolto dalla Banca nei primi 70 anni della sua nascita come Banaca di Genova. Questa ricerca è ora a disposizione degli studiosi e degli operatori del settore. Il libro offre molti spunti di riflessione sul fondamentale ruolo che le banche, non solo UniCredit, hanno esercitato in Italia e più in generale sulla storia italiana. Vi è anche un altro motivo che mi ha convinto immediatamente dell'importanza di questo progetto: la possibilità di valorizzare l'archivio storico di UniCredit, il cui rilievo va ben oltre i confini della storia della nostra Banca”.

La storia rappresenta uno strumento fondamentale per meglio interpretare i fatti e l'eredità del passato e aiuta spesso a leggere il presente, a scegliere le strade giuste da seguire al fine di rispondere al meglio ai problemi del nostro tempo – ha continuato Bisoni -. L'opera si contraddistingue per il grande rigore metodologico e documentale. Questa non è ovviamente una sorpresa data l'autorevolezza dell'autore. Mette in evidenza il ruolo da protagonista della Banca, in particolare durante i drammatici anni del risanamento bancario, quando uomini politici e banchieri dovettero assumersi responsabilità inconsuete nel mezzo di una crisi storica. Le banche per molti anni non poterono operare da imprese, come accade invece oggi sia pure all'interno di vincoli regolamentari, con benefici ovviamente in termini di efficienza e capacità di contribuire a indirizzare gli investimenti verso le realtà più in grado di contribuire allo sviluppo del Paese”. Ha poi ricordato Fabrizio Saccomanni, Presidente UniCredit scomparso nel 2019, che a sua volta aveva seguito con passione la stesura dell’opera.

La parola è poi passata a Pier Carlo Padoan, Presidente designato UniCredit: Le riflessioni sulla storia delle istituzioni hanno sempre il merito di ricondurre a una visione unitaria, non necessariamente lineare, il combinarsi di eventi e scelte singole, di identificare traiettorie. Leggendo il libro del Prof. Barucci certamente si recupera il senso della traiettoria. La storia di UniCredit trattata nel libro ci aiuta a capire come una grande istituzione finanziaria abbia attraversato momenti cruciali della storia italiana e mondiale, e allo stesso tempo ci fornisce spunti per meglio comprendere lo sviluppo economico e finanziario dell’Italia, dal periodo postunitario fino alla seconda guerra mondiale. Nel panorama italiano, UniCredit è uno dei pochi casi di grandi aziende che possono vantare una continuità operativa da fine Ottocento ai giorni nostri, perciò ovviamente raccontare la sua storia vuol dire in parte raccontare anche la storia d'Italia".

In merito a un proseguio dello studio, Padoan ha dichiarato: "Con la fine del secondo conflitto mondiale si apre una pagina nuova, che rimane da completare da un punto di vista di ricostruzione storica. Sicuramente interessante si  presenta lo studio dell’evoluzione di UniCredit dal secondo dopoguerra a oggi, studio che potrebbe tra l’altro contribuire a capire le dinamiche che hanno contribuito a plasmare l’attuale realtà economica finanziaria italiana ed europea. Unicredit oggi è una grande banca paneuropea, che ha mantenuto allo stesso tempo un forte radicamento nei territori e un costante impegno per lo sviluppo delle comunità locali, che rappresenta l’ideale e virtuosa continuazione di quella Banca di Genova istituita nel lontano 1870. Questi elementi permetteranno a Unicredit di dare un forte contributo alla ripresa dell’economia dopo la fine della pandemia”.

È intervenuto infine l'autore, il Prof. Piero Barucci: ”Mi sono occupato della storia del Credito italiano perché stavo male ogni volta che prendevo in mano un libro sul periodo e mi rendevo conto che non si trattava mai approfonditamente dell'argomento. Nemmeno sulle enciclopedie del periodo si trovavano informazioni su coloro che hanno fatto il Credito Italiano. Perché mancano degli studi su quella che è in fondo l’unica Banca sopravvissuta tra le quattro che fecero la grande economia italiana degli anni '20, che creano imprese ancora esistenti come la FIAT? Approfondendo la questione  ho capito che la storia della banca è una cosa molto complicata, seria e difficile. Ho provato a guardare l'economia italiana dal buco della serratura del Credito italiano e si è aperta una voragine, perché la banca svolge una delle attività più controllate e regolamentate al mondo”.

 

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