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Economia
Nuova tassazione per aziende, è polemica. Trasformate tutti in partite Iva

Nuova tassazione per le aziende: niente di strano sulle osservazioni, ma sabagliato il paragone con i lavoratori dipendenti 

Da più parti stanno montando delle polemiche in merito alla nuova tassazione per le aziende al di sotto degli 80.000 euro di fatturato. Niente di strano che vi possano essere delle osservazioni, ma quello che viene scritto e detto in raffronto alla tassazione rispetto al lavoro dipendente non mi pare sia da paragonare.

Sicuramente a tutti piacerebbe pagare meno tasse, meglio ancora se non esistessero, ma in questo caso una comparazione tra lavoro dipendente vorrei farla anch’io. Partiamo subito da un fattore: il rischio d’impresa. Se in qualità di imprenditore non sono in grado di gestire bene la mia impresa rischio il fallimento, con tutte le conseguenze del caso e se poi ho dato in garanzia il mio patrimonio personale mi ritrovo senza un soldo per mantenermi.

Per me “fallito” non esiste la cassa integrazione e ovviamente non potrò più accedere al credito perché segnalato quale “cattivo pagatore”. Nel rischio d’impresa esiste anche il mancato pagamento da parte dei creditori, la ricerca spasmodica di finanziamenti e così via. Alcune osservazioni per il lavoro dipendente le faccio dicendo che lavoro 11 mesi l’anno, un mese è per le ferie, mentre ricevo 13 o 14 mensilità a seconda del settore di appartenenza.

Chi vuole fare l’imprenditore si assume onori ed onori del caso, se gli affari vanno a gonfie vele mi posso permettere anche dei lussi, inoltre posso ampliare la mia attività conferendo lavoro ad altre persone ecc. La dialettica è sempre accettabile, però bisogna, a volte, accettare delle posizioni che, dal proprio, punti di vista, sono invidiabili. Vi potrà mai essere un’uguaglianza fra tutte le persone del mondo del lavoro? Pare di no.

Perché ogni persona è un “soggetto unico”, non equiparabile che si erge al di sopra degli altri, per cultura, capacità, adattabilità, abilità, fantasia ed anche un po’ di fortuna. Domanda: sarebbe bello se tutti potessimo pagare in egual misura le tasse? La risposta è sì! Come? Molti anni fa ebbi a scrivere di questa “voglia” di essere paragonati ad un “imprenditore” ed ecco perché scrissi che basterebbe trasformare tutti in partite IVA e la questione sarebbe risolta.

Utopia? Certamente, poltronari, rappresentanti delle varie categorie, faccendieri, ecc. non sopravviverebbero perché tutto sarebbe dettato dalle capacità di ciascuno di produrre il proprio lavoro. Si può fare? Homo faber suae quisque fortunae – L’uomo è artefice del suo destino/fortuna.

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