Economia
Olio di semi, verdure e pasta. I prodotti più colpiti da guerra e caro energia



L'inflazione in Italia è schizzata al 6,7%, valori che non si registravano dal 1991. Aumenti significativi anche per burro e farina. Studio Coldiretti
Guerra Russia Ucraina, impennata dei costi nei supermercati italiani
La guerra in Ucraina continua da 40 giorni senza sosta e le conseguenze indirette si fanno sentire anche nei carrelli della spesa degli italiani. Il conflitto armato e il caro energia fulminano l'agricoltura incenerendo i raccolti, facendo salire i prezzi e polverizzando i portafogli. L'inflazione al 6,7 per cento (mai così pesante dal 1991) - si legge sul Messaggero - spinge i prodotti di largo consumo intorno al 5 per cento in più del costo. Ma Coldiretti, entrando più nel dettaglio, descrive un quadro ben peggiore. Dal +23,3% dell'olio di semi al +6,2% dei gelati, il caro energia contagia quasi tutti i prezzi, con aumenti che interessano a largo raggio i prodotti alimentari e colpiscono duramente i bilanci le famiglie, a partire dai 5,6 milioni di italiani che si trovano in condizioni di povertà assoluta.
Lo studio della Coldiretti, - prosegue il Messaggero - che ha stilato una black list degli aumenti sullo scaffale sulla base delle rilevazioni Istat sull'inflazione a marzo 2022, rimanda l'immagine plastica di una situazione al limite del sopportabile, con aumenti complessivi del 6,7 per cento per cibi e bevande. In vetta alla graduatoria, come detto, ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole - sottolinea Coldiretti - che risente del conflitto in Ucraina, Paese che è uno dei principali produttori e che ha dovuto interrompere le spedizioni causa della guerra, mentre al secondo posto c'è la verdura fresca, con i prezzi in salita del 17,8%, di poco davanti al burro (+17,4%). Rincari a doppia cifra - continua Coldiretti - anche per la pasta (+13%).