Economia
Orcel, la sfida di Unicredit (e dell’Italia) con un pizzico di follia

Ci sono personaggi come Andrea Orcel che, a prescindere dai risultati conseguiti nella loro carriera, rappresentano comunque una boccata di ossigeno. Orcel infatti, nuovo CEO designato di Unicredit, ha tutte le caratteristiche per dare una scossa, non solo al sistema bancario italiano ma anche al nostro paese; un paese sfibrato, vittima della nostalgia, del paternalismo (leggi statalismo), di una classe politica “unfit” (inadatta). Orcel, invece, rappresenta una candidatura “totally fit” (perfetta) per guidare Unicredit nei prossimi anni e per dare anche a tutti noi una bella scrollata. Perché? Perché nei momenti di discontinuità servono personaggi come Orcel, creativi e imprevedibili.
Le banche erano già in una fase di profonda trasformazione prima della pandemia, con modelli di business da reinventare, con trasformazioni tecnologiche mastodontiche, con marginalità crollate, con zavorre di NPL da smaltire. Il covid è stato solo un acceleratore di questi processi, le banche infatti devono correre veloci senza precludersi più nulla in termini di acquisizioni e fusioni (non solo nazionali) e di innovazioni aprendosi senza remore ad arene competitive con i più svariati fornitori di servizi. Orcel ha un’esperienza pazzesca (da Goldman Sachs a Merrill Lynch a UBS), ha apertura mentale, ha insomma tutto quello che serve per giocare in attacco e provare a fare gol.
In questo frangente storico, con le macerie fumanti del covid, Orcel potrebbe fare quello che non ti aspetti e obbligare tutti ad agire di conseguenza. Non sappiamo se favorirà o meno l’acquisizione di MPS, di certo dovrà incassare un dividendo per i suoi nuovi azionisti. Servirà un altro tasso di scaltrezza, allo stesso modo di quando Orcel ha architettato la vendita di Antonveneta alla stessa MPS: un’affare per gli spagnoli, una tragedia per la banca senese. Gli affari talvolta sono così, a somma zero, se qualcuno guadagna qualcun altro perde.
L’Unicredit di Orcel potrebbe rappresentare un’opportunità anche per l’Italia, perché una banca che guarda al mondo, e non ripiega nelle scorciatoie nazional popolari, può essere un traino importate per il nostro sistema economico le cui imprese hanno un gran bisogno di essere accompagnate a fare business su scala sempre più internazionale. Prima però Orcel dovrà rimettere in carreggiata Unicredit vincendo la sfida dei ricavi, della redditività e risollevare il valore di un titolo troppo compresso da tempo.