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Economia
Previsioni fosche per il futuro: rallenta ancora l'economia globale

Economia, le prevsioni pessimistiche della Banca Mondiale

“Senza un’importante correzione di rotta, gli anni 2020 passeranno alla storia come un decennio di opportunità sprecate”, così la preoccupante sintesi del numero uno della Banca Mondiale, Indermit Gill, presentando l’ultimo rapporto sulle previsioni dell’economia nel pianeta. Poco, rileva il documento dell’Organizzazione Internazionale con sede a Washington, si sta facendo per ridurre la povertà, la fame, le diseguaglianze, le emissioni e le malattie più pesanti.

Quello che invece si riscontra è che, per il terzo anno consecutivo, l’economia mondiale rallenterà, posizionandosi al 2,4%, due decimi meno del 2023.  Questo risultato conferma un trend negativo che ha fatto registrare, negli ultimi 5 anni, la crescita più bassa del PIL degli ultimi tre decenni. Gli analisti della Banca Mondiale hanno altresì rilevato come l’economia mondiale sia stata, in maniera inaspettata, resiliente agli scossoni sui tassi di interesse permettendo di vincere contro l’inflazione senza pesanti recessioni. E’ pur vero però che i crediti saranno sempre più costosi proprio perchè le banche tolgono liquidita ai mercati aumentando il costo del danaro. E quindi le conseguenze di questo agire, particolarmente sentito nell’Eurozona, non si possono ancora prevedere.

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Economia, i paesi euro in crescita dello 0,7% nel 2024

I paesi euro, secondo le indicazioni della Banca, cresceranno dello 0,7% nel 2024 e dell'1,6% nel 2025. In totale, la somma dei 24 mesi sconta un totale di 1,3 punti percentuali dopo un 2023 lento, in cui i 20 paesi euro cresciuti solo dello 0,4%. Un elemento che influirà pesantemente nei prossimi anni sui bilanci di tutti i Governi (e sarà devastante per quelli più poveri) sarà il livello d’investimento necessario in tecnologia per combattere il cambiamento climatico.

L’Istituto prevede che questo farà schizzare di almeno 50 punti il debito pubblico mondiale. A questo proposito il numero uno Gill ha rilevato che “La crescita a breve termine rimarrà debole e porterà molti Paesi in via di sviluppo, particolarmente i più poveri, a livelli di debito paralizzanti e a difficoltà di accesso al cibo per quasi una persona su tre. Ciò ostacolerà il progresso su molte priorità globali, in particolare le emissioni inquinanti”. Dopo la pandemia, la crisi energetica e gli scontri geopolitici concentrati in particolare in Ucraina e Israele, alla fine dell’anno corrente la popolazione del 40% dei Paesi a basso reddito rimarrà più povera di quanto non fosse prima dello scoppio della pandemia.

Economia, molti i rischi che potrebbero cambiare le previsioni

Nelle conclusioni il documento della Banca Mondiale rileva che in questa situazione i rischi sono diversi: una ripartenza dell’inflazione porterebbe ad un ridimensionamento della già modesta crescita prevista, nuovi stress sui sistemi bancari del tipo di quelli accaduti nelle banche americane nella Silicon Valley o una crescita cinese inferiore alle attese. Senza dimenticare che un ulteriore inasprimento dei conflitti in atto potrebbe nuovamente far ripartire i prezzi delle materie prime, energia in testa. Unica nota positiva l’economia americana , che va a gonfie vele, con l’occupazione “a mille” e le politiche utili della Biden economics. Il dato regala un po’ di colore chiaro alle previsioni non certamente ottimistiche della banca Mondiale. In ogni caso mai come in questi tempi le sorprese, nel bene e nel male, sono sempre dietro l’angolo e pronte a ribaltare tutte le più approfondite previsioni.

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