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Economia
Recovery Fund: Olanda insiste sul diritto di veto. Il 70% degli aiuti nel 2021
Foto: LaPresse

Recovery Fund: Olanda insiste sul diritto di veto. Il 70% degli aiuti nel 2021

In Europa si scrive la storia. Oggi è il giorno del Recovery Fund, i 27 Paesi membri dovranno prendere una decisione sugli aiuti economici per fronteggiare la dura crisi in atto, in seguito all'esplosione del Coronavirus, una malattia che ha messo tutto il mondo in ginocchio. Il primo summit di persona - si legge sul Corriere della Sera - da quando è scoppiata la pandemia. A Bruxelles alle 10 inizia il Consiglio europeo straordinario che dovrebbe trovare un accordo sul Recovery Fund — il pacchetto da 750 miliardi che mira ad aiutare i Paesi più colpiti dalla crisi scatenata dal Covid — e sul bilancio Ue 2021-2027. I capi di Stato e di governo sono stati convocati dal presidente Charles Michel per oggi e domani. Sarà un negoziato lungo e difficile per i diversi interessi in gioco.

Il premier olandese Mark Rutte - prosegue il Corriere - sembra al momento l’ostacolo più duro per Giuseppe Conte e l'Italia, insensibile persino ai richiami della cancelliera Angela Merkel, è l'unico ad insistere sul diritto di veto, l’Olanda vuole un voto all’unanimità in Consiglio per l’approvazione dei piani nazionali di ripresa, contenenti le riforme che i Paesi devono attuare per avere i soldi. Il primo giro di tavolo tra i 27 leader, dopo l’intervento del presidente del Parlamento Ue David Sassoli, sarà sull’architettura del pacchetto. Trovare l’intesa è la premessa per poi passare a negoziare i dettagli.

L’ammontare del prossimo bilancio Ue 2021-2026: la proposta di Michel, base del negoziato, indica un valore pari a 1.074 miliardi, però per alcuni Paesi nordici è ancora troppo. La Danimarca punterebbe a 1.050. L’Italia è contraria a un ridimensionamento (anche il Parlamento Ue, che su questo decide insieme al Consiglio). Si negozia anche sul volume del Recovery Fund. La proposta di Michel ha mantenuto inalterata quella della Commissione che prevede 250 miliardi di prestiti agevolati e 500 miliardi di trasferimenti a fondo perduto. La proposta di Michel prevede la distribuzione del 70% tra il 2021 e il 2022, il restante 30% nel 2023 secondo criteri diversi tra cui il crollo del Pil nei due anni precedenti. La discussione sarà molto lunga.

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